tag:blogger.com,1999:blog-5809594156544976952024-03-13T23:27:18.619+01:00nonnainternautaUna nonna felice della vita in tutte le sue implicazioniGracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.comBlogger93125tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-27087106317898099102016-09-16T19:02:00.001+02:002016-09-16T19:03:29.516+02:00Nido in viaggioMartina la figlia grande della mia cara amica Francesca ha scattato questa
istantanea a Livigno, certo che ì Valtellinesi sono ben organizzati con i trasporti. <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2k3knG-T1kSGf0Wt-opPAraLN7stz2j6_3r4apkKC_2JRhrAHxhCLyZ2rt38jRoa_QXQFejvksb4KJtPmTHF0OzKzlfa0lech_uMZXpxhQHp16eZAGk3sgOKreYPVrlX9wbzqCex2yuE/s1600/livigno.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2k3knG-T1kSGf0Wt-opPAraLN7stz2j6_3r4apkKC_2JRhrAHxhCLyZ2rt38jRoa_QXQFejvksb4KJtPmTHF0OzKzlfa0lech_uMZXpxhQHp16eZAGk3sgOKreYPVrlX9wbzqCex2yuE/s400/livigno.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nido in viaggio</td></tr>
</tbody></table>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-21459393321588014292016-09-14T16:00:00.001+02:002016-09-17T20:00:17.780+02:00Amori di nonna ... crescono<div style="text-align: justify;">
Oggi
CECILIA, la mia seconda nipotina compie 4 anni ed è già a casa
dalla scuola materna con una brutta laringite con febbre, speriamo si
riprenda velocemente la mia
principessa sempre allegra, non mangia e soprattutto non parla a causa del
mal di gola, lei che è una chiaccherona instancabile, come lo era stato
suo padre fin da piccolo.<br />
Nel frattempo però ha contagiato anche la
sorellina MADDY di 2 anni (mia terza nipote) che si è presa la
febbre pure lei e la mamma è partita subito con gli antibioci perchè la piccola mangia pochino di suo.<br />
PETER il
fratello maggiore per ora l'ha scampata, lui ormai dall'alto dei suoi 8
anni ha qualche difesa in più, grazie anche all'attività sportiva, d'altro canto la sua parte l'ha già fatta anni addietro con innumerevoli bronchiti e decine di aereosol, ora è un bell'ometto in carne, sempre sorridente e affamato di cibo ma soprattutto di amici.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La cuginetta FRANCESCA (mia quarta nipote) sabato ha compiuto
il suo primo anno di vita e anche lei ha iniziato i suoi primi passi nella scuola iniziando l'inserimento al nido. Fa
tenerezza vederla sorridente e tranquilla in mezzo ad altri bimbi come
lei, qualche lacrimuccia l'ha versata non appena non vedeva più
ritornare la mamma, ma a poco a poco si abituerà.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' un
nido molto accogliente gestito da privati con delle educatrici frizzanti
e piene d'iniziativa, attente e amorevoli con i bimbi, ma senza mancare
della giusta autorevolezza, sempre pronte a far sperimentare nuove
scoperte partendo proprio dal vissuto quotidiano dei piccoli ospiti.<br />
Che bello vederli crescere in compagnia degli amichetti. </div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdWUYcQ_1Z_Xjf944dw-edzeCkHU9LHhUB7LgADvNh7IufR7dU_dtDJkIdsZCmP_W_9QUs3_JRY_MQGYhWzDwKIW_I-LlXPZVYj7hqxNIVSdiPR_6xnSYd-FM_FlZfcvvyHXgSA9076Hc/s1600/ricami.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdWUYcQ_1Z_Xjf944dw-edzeCkHU9LHhUB7LgADvNh7IufR7dU_dtDJkIdsZCmP_W_9QUs3_JRY_MQGYhWzDwKIW_I-LlXPZVYj7hqxNIVSdiPR_6xnSYd-FM_FlZfcvvyHXgSA9076Hc/s320/ricami.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">mani di nonna all'opera</td></tr>
</tbody></table>
<br />Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-51452687936194532582016-08-14T17:43:00.000+02:002016-08-23T16:44:49.835+02:00Leggere in vacanza<div style="text-align: justify;">
Non ho mai amato le letture impegnate anche se non le disdegno anzi, ma in vacanza non parlatemi di leggere qualcosa di impegnativo perché il mio cervello proprio non ne vuole sapere, solo letture amene che più amene non si può.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi presento un giovane scrittore <b>Nicolas Barreau</b>, ex libraio che ha deciso di dedicarsi alla scrittura, timido amante dei ristoranti e della buona cucina, un po' come uno dei personaggi del libro che lo ha reso famoso <i>"Gli ingredienti segreti dell'amore"</i>. Ho letto il romanzetto anni fa e ne ho vista successivamente la versione cinematografica,
come al solito devo dire che è molto meglio il libro, fino ad ora non mi
è mai capitato il contrario.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDcCTwy_M6ZwpchpnyyjejXMDwfHl-gUaViiPUlROKglGJAaAhaJWD1ZkRrqikjkHilAyAD8EwV2Rd65CJ3jn_ZSDGxAaLoaBUzXytOLM215embpwGQgltwcSpmYH4SNxKJwY1QIhbiZ4/s1600/barreau.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDcCTwy_M6ZwpchpnyyjejXMDwfHl-gUaViiPUlROKglGJAaAhaJWD1ZkRrqikjkHilAyAD8EwV2Rd65CJ3jn_ZSDGxAaLoaBUzXytOLM215embpwGQgltwcSpmYH4SNxKJwY1QIhbiZ4/s1600/barreau.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto attorno a questo scrittore è un mistero, si racconta che non esista neppure ma sia un'invenzione pubblicitaria della casa editrice, in ogni caso qualcuno deve avere scritto i cinque romanzi che portano il suo nome come autore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Gli ingredienti segreti dell'amore</i> ha una trama semplice ma avvincente che spinge a leggere il libro tutto in un fiato. Ambientato a Parigi, si snoda nell'intreccio di un libro "Il sorriso delle donne" e i tavoli del ristorante francese<i>, </i>Le temps des cerises e il <span class="tcorpotesto"><i>Menu d'amour </i></span><span class="tcorpotesto">di <span class="tcorpotesto">Aurélie</span><i>, </i>proprietaria del ristorante che viene citato nel libro "Il sorriso delle donne".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="tcorpotesto">Oltre al libro che lo ha reso famoso, ho letto anche "La ricetta del vero amore" carino ma meno avvincente del primo, penso che leggerò anche gli altri per curiosità e per questo mi sono decisa a consigliarne la lettura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="tcorpotesto">Buone vacanze e ovviamente buona lettura.<i><br /></i></span></div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-62705141895183632052015-10-15T12:00:00.000+02:002015-10-24T18:25:00.499+02:00Al mattino<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMd0FUtIszHKtIZyEfntmdAneYfvq8dU6TF_Lzvm2YtYjNwISFqEvG33bpBAoBUq7LW9cck2YNjisgyCR8ukVM1atW2PSJCq2w6J2D_av7dxlV_UTMj3E77AJQ5goX4En1BF0KIZBKVps/s1600/Guido+Borelli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMd0FUtIszHKtIZyEfntmdAneYfvq8dU6TF_Lzvm2YtYjNwISFqEvG33bpBAoBUq7LW9cck2YNjisgyCR8ukVM1atW2PSJCq2w6J2D_av7dxlV_UTMj3E77AJQ5goX4En1BF0KIZBKVps/s400/Guido+Borelli.jpg" width="397" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alle 10 del mattino di Guido Borelli</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Al mattino<br /><br />Uno si arresta un istante.<br />pensando che quelle ore che gli incombono<br />sono un pezzetto del cammino al destino:<br />"Ti riconosco come il mio scopo".<br /><br />Padre nostro che sei nei cieli<br />nel profondo, da cui nasco.<br />Ti offro la mia giornata.<br />Questa mia giornata la riconosco come<br />un passaggio ulteriore verso di Te,<br />un pezzo del cammino verso di Te.<br /><br />Aiutami a che io<br />non mi abbandoni alla violenza<br />e sia me stesso,<br />ami, cioè affermi l'altro,<br />affermi l'altro che è in me, <br />perché io non mi faccio da me,<br />e perciò debbo rispettare ciò che sono,<br />ciò che Tu mi hai fatto.<br />E debbo rispettare l'altro,<br />perché Tu l'hai fatto.<br /><br />don Luigi Giussani <br />Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-44527898046692192422015-08-02T11:59:00.000+02:002015-08-07T13:47:59.648+02:00Si può votare un ospedale?<div style="text-align: justify;">
Non saprei se dare un voto ad un ospedale è una cosa da fare, la sanità dovrebbe funzionare sempre, in ogni ospedale e in ogni luogo d'Italia anche nel paesino più sperduto, in ogni caso io un voto lo esprimo:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: x-large;">110 e lode all'Istituto Tumori di Milano</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWnR9GZJ62EJUqPKJZsA-dUhr47nXml8BwfjgjdMgsFGuaXV0MZQ7Yi2j4biFdFIseCHnypZUyplNBwmK0AvD_xrr6CPRJZJ1RlF2CmQ3waS8m-mcOKt6H7ZgRj7u0kOIQsKWTGDhWAsI/s1600/malattiaearte-350x231.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWnR9GZJ62EJUqPKJZsA-dUhr47nXml8BwfjgjdMgsFGuaXV0MZQ7Yi2j4biFdFIseCHnypZUyplNBwmK0AvD_xrr6CPRJZJ1RlF2CmQ3waS8m-mcOKt6H7ZgRj7u0kOIQsKWTGDhWAsI/s400/malattiaearte-350x231.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Manuel Jimenez Prieto, "Visita all'ospedale", 1897, Siviglia, Museo di Belle Arti </td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-size: small;">Ne ho girati molti di ospedali nella mia vita, sia per me che per i miei familiari e parenti, ma da quando sono approdata per la prima volta all'Istituto Tumori tre anni fa devo dire che è un'altra storia.</span><br />
<span style="font-size: small;">Direte che sono di parte perché esistono anche altri ospedali efficienti, io lo spero proprio, anzi ne sono certa, ma questo è ciò che è capitato a me, trovare un ospedale che guarda la persona semplicemente come persona, nel suo insieme tenendo conto di tutto. Un ospedale che non è diviso in reparti che esaminano singole parti di un corpo senza neppure parlarsi tra loro e a volte invece che guardare la persona che hanno di fronte, considerano solo la sua malattia. All'Istituto Tumori i medici comunicano fra loro, arrivi alla visita di controllo che sanno già tutto fin nei particolari di ciò che hai fatto in un altro reparto, mi sono sentita guardata in modo diverso come non mi era mai capitato in passato. </span><br />
<span style="font-size: small;">Quando tre anni fa sono andata per la prima volta lì su suggerimento di un'amica, non avrei mai e poi mai pensato ad un trattamento del genere, vi faccio solo alcuni esempi senza fare nomi perché non è il caso.</span><br />
<span style="font-size: small;">L'oncologo che mi visitò per la prima volta per prima cosa mi fece fare una specie di Check-Cap, ho eseguito anche esami diagnostici che non avevo mai fatto prima in vita mia, tra questi ad esempio la Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) che è una tecnica diagnostica il cui scopo è quello di indagare lo stato di mineralizzazione delle ossa. Ma anche una semplice visita ginecologica, perché anche se il mio problema era al seno, nulla andava trascurato. Eppure ero già in cura da 4 anni da altri oncologi e nessuno mi aveva prescritto questi esami.</span><br />
<span style="font-size: small;">Ma il fatto che mi lasciò letteralmente basita è stato che dopo la PET, mi telefona il mio oncologo e mi dice: signora mi sono permesso di fissarle una TAC in tempi brevi per ulteriori accertamenti diagnostici, è d'accordo? Che dire! Mi fa un super favore e mi dice "mi sono permesso". In altri ospedali devi correre tu a destra e a manca per fissare un appuntamento il prima possibile. Ma non è finita lì, dopo mesi di controlli anche se tutto era stazionario e tranquillo mi dice: preferirei sentire anche il parere del chirurgo toracico e davanti a me gli telefona e fissa un appuntamento qualche giorno dopo. Questo a dir il vero non è così puntiglioso come il mio oncologo, mi liquida velocemente senza neppure visitarmi e si limita ad una relazione dove scrive tutto quello che gli racconto e che mi consegna alla fine. Vabbè, in questo caso ho pensato che l'anamnesi potevo farmela da sola e senza spender nulla. </span><br />
<span style="font-size: small;">Qualche altro esempio, ho fatto in altri ospedali l'esame istologico e il prelievo di sangue arterioso.</span><br />
<span style="font-size: small;">Nel primo caso avevo sentito un male incredibile, esame fatto in sala operatoria e senza utilizzo di strumenti diagnositici a supporto, qui ho trovato un medico e un'infermiera eccezionali nel mettermi a mio agio, l'esame è stato fatto in ambulatorio con uso di strumenti diagnostici, così il medico sapeva bene dove andare, non ho sentito assolutamente nulla. L'esito ha voluto consegnarmelo il medico stesso per poterlo spiegare.</span><br />
<span style="font-size: small;">Invece il prelievo di sangue arterioso hanno tentato di farmelo due dottoresse mentre ero ricoverata in altro ospedale, è un esame particolare perché prelevano il sangue dal polso andando molto a fondo per arrivare all'arteria, dopo ben sette tentativi, dolorosissimi per me, non ci sono riuscite e hanno rinunciato, il giorno successivo ha tentato un'altra dottoressa ed è riuscita al secondo tentativo ma anche qui ho visto le stelle. All'Istituto Tumori, ero abbastanza agitata dal ricordo dell'esperienza precedente, invece ho trovato una splendita dottoressa che senza alcun problema mi ha fatto il prelievo, senza farmi alcun male e subito al primo tentativo.</span><br />
<span style="font-size: small;">Ma anche la stessa mammografia, ne ho fatte tante di controllo, solitamente è dolorosa e mi restano i lividi dallo schiacciamento, qui un pochetto di male l'ho sentito, ma non c'è paragone e soprattutto nessun livido.</span><br />
<span style="font-size: small;">Ultimamente nel mio ultimo intervento sono stata operata da una dottoressa con il nome di uno splendido fiore, qui è stato il top, non ho mai incontrato nessuno così professionale e al tempo stesso attento e gentile non solo con i suoi pazienti, ma anche con altri lì ricoverati.</span><br />
<span style="font-size: small;">A volte basta veramente poco a cambiarti la giornata e lo sguardo sulla vita, un piccolo gesto di umanità come la leggera carezza della dottoressa che sfiora la mia mano. </span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO8ybNJk4zCU3XTfFZE6ZyRWg3cvg-UjNjkAeicLfgG23zxa_iTzOPvEcPgCNC4CM49RyPxZJMnl66UrRHNo3ge1knFeX3yAaHodRcHRhHHJodtOlvjBk7c5uq8H9ZrEk17e1vkdcr2wE/s1600/carezza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO8ybNJk4zCU3XTfFZE6ZyRWg3cvg-UjNjkAeicLfgG23zxa_iTzOPvEcPgCNC4CM49RyPxZJMnl66UrRHNo3ge1knFeX3yAaHodRcHRhHHJodtOlvjBk7c5uq8H9ZrEk17e1vkdcr2wE/s320/carezza.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: small;"> </span><br />
<span style="font-size: small;">Dopo quest'ultima esperienza, mi son detta, le cose belle si devono raccontare, si parla sempre della sanità che non funziona, dei soldi spesi male, delle lunghe attese, di chi ci guadagna sui mali altrui, come ad esempio il fatto di questi giorni: l'intercettazione telefonica in cui due persone sghignazzano letteralmente pensando a quanto avrebbero guadagnato dai numerosi decessi in ospedale.</span><br />
<span style="font-size: small;">Invito tutti a raccontare la sanità pubblica che funziona, a raccontare delle centinaia di medici che hanno a cuore i loro pazienti, per questi essi non sono solo numeri di cartelle cliniche che assicurano la privacy, lì ti chiamano per nome, sanno chi sei e se t'incontrano in corridoio non girano la testa da un'altra parte fingendo di non vederti per non essere disturbati, ma si fermano e guardandoti negli occhi ti domandano: come va?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Nelle sale d'attesa dell'ospedale c'è un manifesto che mi colpisce sempre ogni volta che vado, riporta una sola frase stampata a grandi caratteri:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: red;">Tutte le volte che fai finta di niente, il cancro ringrazia. </span></span></div>
<span style="font-size: small;"><br /></span>Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-69019591719762787642015-06-07T11:36:00.002+02:002015-06-07T11:36:48.981+02:00Educare all'affettività e alla sessualità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmNdmK9cLW1TAtQM-A_64bbzJKKr010p71Cef2EiS8Vi68auVXLjdTA6k9afN7YB_-Xyh-eAuN2Tjiat8oRcVY11hI0CnZ4n1-BFde07yqC6XAVSRjEyGrfEonX5jSzFf9DAOF1bSb3zQ/s1600/cute-couple-holding-hand-walking-in-seashore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmNdmK9cLW1TAtQM-A_64bbzJKKr010p71Cef2EiS8Vi68auVXLjdTA6k9afN7YB_-Xyh-eAuN2Tjiat8oRcVY11hI0CnZ4n1-BFde07yqC6XAVSRjEyGrfEonX5jSzFf9DAOF1bSb3zQ/s400/cute-couple-holding-hand-walking-in-seashore.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'educazione sessuale ed affettiva rivolta agli adolescenti è al centro del programma TeenSTAR (<b>S</b>exuality <b>T</b>eaching in the context of <b>A</b>dult <b>R</b>esponsibility).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le ideatrici di questo programa Hanna Klaus e Pilar Vigil negli ultimi trenta anni hanno elaborato un efficace metodo di formazione all'affettività per adolescenti, introdotto con successo in quaranta Paesi. In Italia dal 2010 il <b>TeenSTAR</b> collabora con il Centro di ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. </div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Attualmente le statistiche comunicano che tra gli adolescenti sono in aumento gli aborti, il consumo indiscriminato della pillola del giorno dopo e le malattie di trasmissione sessuale. Le nuove generazioni ricevono costantemente informazioni sui modelli da assumere nelle relazioni sessuali, modelli adulti che, subiscono acriticamente, quando ancora non hanno raggiunto la maturità relazionale ed emotiva per poter scegliere e valutare liberamente i propri comportamenti. <div style="text-align: justify;">
I genitori sia per i ritmi di lavoro, che per una certa ritrosia culturale, evitano di affrontare in casa argomenti così delicati, preferendo affidare alla scuola la formazione necessaria sui temi riguardanti l'affettività e la sessualità, incluso le tematiche riguardanti l'identità di genere. <div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Per rendere con un'immagine ciò che rappresenta la pubertà per l'età evolutiva e quindi il rapporto con la corporeità, immaginiamo di affidare ad un tredicenne una Ferrari senza che nessuno gli abbia insegnato a guidarla. Le informazioni che i ragazzi ricevono sull'utilizzo dei contraccettivi, anche nei corsi scolastici, propongono schemi di condotta sessuale che riducono la sessualità alla pura genitalità, presentano un'ambigua differenziazione fra i sessi, indicano l'attività sessuale come fine a se stessa, non affrontano le conseguenze determinate dai comportamenti. <div style="text-align: justify;">
La condotta sessuale nel tempo ha sempre delle conseguenze fisiche e psicologiche, certi atteggiamenti esasperati che leggiamo sui media, rendono palesi le frustrazioni di una sessualità vissuta in modo non corrispondente alla natura della persona. <div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
I progetti di politica giovanile delle nazionali occidentali, finanziati dalle organizzazioni internazionali, sono orientati su due impostazioni: <div style="text-align: justify;">
a) <b>Astinenza sessuale</b>: non declina le ragioni adeguate necessarie a determinare il comportamento che promuove e non comunica le conoscenze biologiche necessarie ad una completa informazione.<br />b) <b>Sesso sicuro</b>: informa su tutti i metodi contraccettivi e sulle malattie di trasmissione sessuale, la sessualità, scissa dalle conseguenze naturali dei comportamenti rende irrilevante la responsabilità della persona. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il TeenSTAR considera che entrambi i percorsi non possano ritenersi educativi dal momento che in età evolutiva è necessario integrare, l'appena sbocciata capacità sessuale, con lo sviluppo della personalità ed il processo identitario in atto.<br /> Il programma TeenSTAR, per consentire ai ragazzi di scoprire il significato profondo della sessualità, utilizza il metodo induttivo, il percorso inizia dalla conoscenza dei ritmi biologici del proprio corpo.<br /> Sono previsti curricoli adeguati alle diverse tappe dell'età evolutiva ed il coinvolgimento dei genitori, per partecipare al programma i minori devono avere il loro consenso. </div>
<div style="text-align: justify;">
Uno studio del maggio 2005, presentato al NASPAG (North American Society for Pediatric and Adolescent Ginecology) di New Orleans, ha mostrato l'efficacia del TeenSTAR, nel promuovere scelte consapevoli legate al profondo desiderio di amare ed essere amati, la maggior parte dei teenagers intervistati ha notevolmente ritardato l'inizio dell'attività sessuale.<br /> I risultati di un altro studio, condotto in Cile nelle scuole superiori di Santiago, ha mostrato che il programma ha ridotto di 5 volte il tasso di gravidanze indesiderate.</div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi trovare gli obiettivi, i contenuti delle unità didattiche i tempi e le modalità e tutte le informazioni sui prossimi corsi in programma sul sito di <a href="http://www.teenstar.it/index.asp">TeenSTAR</a> Italia.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />Il prossimo corso base si svolgerà a </div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-top: 5px;">
<strong style="color: #e31b23;">ROMA 2 - 5 luglio 2015</strong></div>
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<span style="color: #2f74a4;"><strong>CORSO BASE TEEN STAR</strong><br />Bonus Pastor, via Aurelia 208, Roma</span></div>
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Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-18252420280387618022015-05-02T20:00:00.000+02:002015-05-03T14:34:41.426+02:00EXPO e dintorni, ovvero l'educazione preme.<div style="text-align: justify;">
EXPO è indubbiamente una grande occasione per tutto il mondo e per l'Italia in particolare.<br />
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Grande partecipazione all'evento inaugurale in piazza Duomo con Bocelli, sia sul posto che in televisione, segno di un'attesa condivisa da molti.</div>
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E poi arriva il 1° maggio, che già di suo è una grande data, e dai discorsi che ho sentito nulla di nuovo all'orizzonte, a parte il collegamento con il <a href="http://nonnainternauta.blogspot.it/2015/05/expo-nutrire-il-pianeta-energia-per-la.html">Santo Padre</a> e le riflessioni a cui invitava tutti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che dire poi della mal pensata di cambiare quella parte del nostro inno nazionale "siam pronti alla morte" con "<span id="goog_1463337544"></span><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/02/expo-2015-da-siam-pronti-alla-morte-a-siam-pronti-alla-vita-linno-di-mameli-modificato-per-ragioni-di-marketing/1644685/">siam pronti alla vita<span id="goog_1463337545"></span></a>", mi ha lasciato basita. <br />
Ma chi non è pronto alla vita!!!! Veramente non ha alcun senso cambiare l'inno nato 168 anni fa in un momento storico diverso. </div>
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Leggevo in facebook un commento di un certo Rossi G. che trovo condivisibile in alcune sue affermazioni</div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
[...] c'è sempre la possibilità di non eseguire l'Inno nazionale se lo si ritiene inadeguato al comun sentire), a parte l'infantilismo capriccioso - l'Inno piaccia o meno quello è - a parte la megalomania di disporne in modo iper soggettivo di qualcosa che è nata così e non può essere modificata in base alla vulgata corrente, qualunque essa sia - come se "l'Amor, ch'a nullo amato amar perdona" della Divina Commedia diventi, nelle esegesi corrente, la sua negazione per i sol fatto che esiste il divorzio [...] e poi ancora aggiungeva: [...] cambiare le parole di Mameli è termometro di una tendenza ben radicata da sempre nella società, specie in quelle sostanzialmente atee, di non voler pronunciare la parola morte, come se la prima regola del Fight Club del cialtronismo superstizioso e politicamente corretto è quello di non parlare della morte. Ne parlava Chesterton, non è nuovissima come diagnosi, però mai si era arrivati a relativizzare un testo, cambiarne i connotati, e lasciarsi spaventare addirittura dalla "morte" del proprio inno nazionale. Ci si rifiuta persino di pronunciarla della morte, a mo' di regola socialmente imposta, come se non stesse bene farlo in società. Si finge abbia a che fare il meno possibile con la vita e infatti anche quando si parla di aborto e eutanasia la morte viene verniciata come scelta di libertà e infatti si parla rispettivamente di interruzione volontaria di gravidanza e di dolce morte. Come se affaticarsi a declinare tutto al positivo e levare dalla propria percezione del mondo persino i segni lessicali del negativo servisse a esorcizzare la realtà e quindi il dolore che essa, vera per definizione, porta per forza con sé. Il piano è quello della dissociazione superstiziosa. E fa ridere tanta tristezza.</div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
I fatti accaduti con la violenza dei black bloc devono far riflettere ognuno di noi, secondo me lascia il tempo che trova incolpare quel tal politico o quel funzionario, il movimento dei black bloc si muove solo per far danni, è nella sua origine genetica, l'anarchia, ma far danni dove e quando?<br />
Solo in occasioni come questa, per avere visibilità, perché se fossero veramente contrari al sistema, avrebbero tantissime altre occasioni per manifestare, per cause che danneggiano realmente l'uomo, perché ad esempio non manifestano per gli sbarchi degli immigrati clandestini, li la realtà incombe, migliaia di persone sono morte per fuggire dall'oppressione e dalla fame, e quante ancora ne moriranno. Ma i black bloc che visibilità avrebbero lì, nessuna.</div>
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<br />
Quello a cui dobbiamo guardare è la reazione immediata di semplici cittadini, pronti a rimboccarsi le maniche e ripulire la città a fianco a chi fa questo per lavoro, così da accogliere i visitatori in una Milano pulita, ma pulita prima di tutto per sé stessi, un luogo bello in cui vivere e lavorare. Questo secondo me è lo sguardo da avere per andare avanti e riprendere il cammino, le recriminazioni servono a ben poco.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questi fatti non possono lasciarci indifferenti e soprattutto non vanno messi nel dimenticatoio, devono far riflettere ognuno di noi, perché questi giovani violenti sono figli della società che stiamo creando, una società atea e senza valori.<br />
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<strong>L'emergenza sta nell'educazione</strong>, e mi riferisco in primo luogo all'educazione di noi genitori non dobbiamo cedere ad altri il diritto di educare i nostri figli in ciò in cui non crediamo. Diritto della famiglia, non diritto di stato, che si sta prendendo libertà che non gli competono come nell'educazione scolastica, lo stato vuol mettere il naso anche su come un individuo debba concepire la sua natura di genere. L'indottrinamento gender nelle scuole parte fin dalla più tenera età, penso che queste tendenze ci condurranno in un futuro con fatti ancora più sconvolgenti degli attuali, ovvero se tutto è possibile e tutto ci è permesso, perché non farlo. E' una libertà fasulla, una libertà senza alcun criterio non forma la coscienza di nessuno, non fa distinguere ciò che è bene e ciò che è male.</div>
<div style="text-align: justify;">
D'altro canto la nostra società attuale già rasenta l'assurdo, penso ad esempio a quella piccola alunna redarguita dalla maestra perché si fa il segno di croce prima di iniziare a pranzare o del divieto emanato da alcune scuole dove <a href="http://www.ioamolitalia.it/blogs/verita-e-rivoluzione/la-protesta-in-trentino-per-il-divieto-ai-bambini-di-fare-il-segno-della-croce-non-toccate-il-crocifisso-e-il-simbolo-del-dolore-e-dell-uguaglianza.html">non si può più fare il segno della croce</a>.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIf4OEtspUB6aoCCfgIiUQf80Lvc-zcXgdVqx6-BnApy7rYYTUcEY-lL9x1MOXcJ8EoQAqkoqkQvTUKPNg8jCp5mumRH7FuPRrc47Wb93OGhfhaK8dJdL97IAeXxZ8uTsdaPJIMfjxFhw/s1600/preghiera+a+tavola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIf4OEtspUB6aoCCfgIiUQf80Lvc-zcXgdVqx6-BnApy7rYYTUcEY-lL9x1MOXcJ8EoQAqkoqkQvTUKPNg8jCp5mumRH7FuPRrc47Wb93OGhfhaK8dJdL97IAeXxZ8uTsdaPJIMfjxFhw/s1600/preghiera+a+tavola.jpg" height="400" width="301" /></a></div>
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Il grande scrittore britannico Gilbert Keith Chesterton scriveva: <em>"Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto"</em> e ancora <em>"Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa".</em></div>
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<em></em> </div>
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Perdonatemi lo sfogo, non sono in molti a parlare di questi argomenti, sono nonna i miei figli ormai sono grandi e sposati, ma penso ai miei nipotini, penso ai figli di tanti giovani amici, penso a questi bimbi e al mondo che troveranno tra soli vent'anni, e nel mio piccolo, anche scrivendo su un blog, cerco di portare avanti le lotte in cui credo, per una società più umana, più giusta, una società che permetta effettivamente di poter crescere i propri figli secondo valori più umani e per chi crede valori cristiani. Invito a fare altrettanto a chi condivide con me i valori di un'educazione cristiana.</div>
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<em>Nutrire il pianeta, energia per la vita </em>inizia da qui dal gesto di una bimba che si fa il segno della croce prima di pranzare per ringraziare chi le ha dato tutto.</div>
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Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-14747770273269700462015-05-01T15:00:00.000+02:002015-05-01T17:39:05.278+02:00EXPO: nutrire il pianeta, energia per la vita<div style="text-align: justify;">
Grande giornata oggi, sotto un cielo plumbeo milanese è stata inaugurata la grande Kermess di quest'anno <strong>"EXPO: nutrire il pianeta, energia per la vita".</strong> </div>
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<a href="https://scontent-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-xpf1/v/t1.0-9/1965069_1596219033956571_3871481172982710591_n.jpg?oh=ad83815b2701273832d4da4215dfe5a4&oe=55E36982" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://scontent-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-xpf1/v/t1.0-9/1965069_1596219033956571_3871481172982710591_n.jpg?oh=ad83815b2701273832d4da4215dfe5a4&oe=55E36982" width="400" /></a></div>
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Stupendo il discorso del Santo Padre per l'occasione</div>
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[...]“<i>Nutrire il pianeta, energia per la vita</i>”. Anche di questo dobbiamo ringraziare il Signore: per la scelta di un tema così importante, così essenziale… purché non resti solo un “tema”, purché sia sempre accompagnato dalla <i>coscienza dei “volti”</i>: i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano. Vorrei che ogni persona – a partire da oggi –, ogni persona che passerà a visitare la Expo di Milano, attraversando quei meravigliosi padiglioni, possa percepire la presenza di quei volti. Una presenza nascosta, ma che in realtà dev’essere <i>la vera protagonista dell’evento</i>: <i>i volti degli uomini e delle donne che hanno fame</i>, e che si ammalano, e persino muoiono, per un’alimentazione troppo carente o nociva.</div>
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Il “<i>paradosso dell’abbondanza</i>” – espressione usata da san <a href="http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it.html">Giovanni Paolo II</a> parlando proprio alla FAO (<a href="http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1992/december/documents/hf_jp-ii_spe_19921205_conference-on-nutrition.html"><i>Discorso alla I Conferenza sulla Nutrizione</i>, 1992</a>) – persiste ancora, malgrado gli sforzi fatti e alcuni buoni risultati. Anche la Expo, per certi aspetti, fa parte di questo “paradosso dell’abbondanza”, se obbedisce alla cultura dello spreco, dello scarto, e non contribuisce ad un modello di sviluppo equo e sostenibile. Dunque, facciamo in modo che questa Expo sia occasione di un cambiamento di mentalità, per smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane – ad ogni grado di responsabilità – non abbiano un impatto sulla vita di chi, vicino o lontano, soffre la fame. Penso a tanti uomini e donne che patiscono la fame, e specialmente alla moltitudine di bambini che muoiono di fame nel mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ci sono altri volti che avranno un ruolo importante nell’Esposizione Universale: quelli di tanti operatori e ricercatori del settore alimentare. Il Signore conceda ad ognuno di essi saggezza e coraggio, perché è grande la loro responsabilità. Il mio auspicio è che questa esperienza permetta agli imprenditori, ai commercianti, agli studiosi, di sentirsi coinvolti in <i>un grande progetto di solidarietà</i>: quello di nutrire il pianeta nel rispetto di ogni uomo e donna che vi abita e nel rispetto dell’ambiente naturale. Questa è una grande sfida alla quale Dio chiama l’umanità del secolo ventunesimo: smettere finalmente di abusare del giardino che Dio ci ha affidato, perché tutti possano mangiare dei frutti di questo giardino. Assumere tale grande progetto dà piena dignità al lavoro di chi produce e di chi ricerca nel campo alimentare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma tutto parte da lì: dalla percezione dei volti. E allora non voglio dimenticare <i>i volti di tutti i lavoratori che hanno faticato per la Expo di Milano</i>, specialmente dei più anonimi, dei più nascosti, che anche grazie a Expo hanno guadagnato il pane da portare a casa. Che nessuno sia privato di questa dignità! E che nessun pane sia frutto di un lavoro indegno dell’uomo!</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Signore ci aiuti a cogliere con responsabilità questa grande occasione. Ci doni Lui, che è Amore, la vera “energia per la vita”: l’amore per condividere il pane, il “nostro pane quotidiano”, in pace e fraternità. E che non manchi il pane e la dignità del lavoro ad ogni uomo e donna.</div>
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Grazie. </div>
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<span style="color: black;"></span> </div>
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<span style="color: black;">Video-messaggio del Santo Padre Francesco in occasione dell'inaugurazione di Expo Milano 2015 , Venerdì, 1° maggio 2015</span> </div>
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<span style="color: #663300;">© Copyright - <a href="http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2015/documents/papa-francesco_20150501_video-messaggio-inaugurazione-expo-milano.html">Libreria Editrice Vaticana</a></span></div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-91426788371490031792015-04-05T12:00:00.000+02:002015-04-06T18:51:45.125+02:00Santa Pasqua 2015<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtPeLJs63ENXYmNDRrF70Ry4rIUtb42HAeRGZFMySiDwz8uA5XBvcE49VpPXVZlfPjTEtZdVpMqGxh9z_o5MYHz8D-47wXMMEr8PAgHxv3mv-s_o-5smvP2bW4mlRXOWIDlXvnyjNaeJ8/s1600/Pietro+e+Giovanni+corrono+al+sepolcro+Burnand.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtPeLJs63ENXYmNDRrF70Ry4rIUtb42HAeRGZFMySiDwz8uA5XBvcE49VpPXVZlfPjTEtZdVpMqGxh9z_o5MYHz8D-47wXMMEr8PAgHxv3mv-s_o-5smvP2bW4mlRXOWIDlXvnyjNaeJ8/s1600/Pietro+e+Giovanni+corrono+al+sepolcro+Burnand.jpg" height="275" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pietro e Giovanni accorrono al sepolcro la mattina della Resurrezione<br />Eugène Burnand,, 1898, Parigi, Musée d'Orsay</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
"A chi di noi non piacerebbe essere qui questa sera con la stessa faccia tutta spalancata, tutta tesa, tutta desiderosa, piena di stupore, di Pietro e Giovanni in cammino verso il sepolcro la mattina di Pasqua? Chi di noi non desidererebbe essere qui con quella tensione a cercare Cristo, che vediamo nei loro volti, con il cuore pieno di quell’attesa di trovarlo ancora, di rivederlo di nuovo, di essere attratti, affascinati come il primo giorno? <span class="text_exposed_hide">... </span><br />
<span class="text_exposed_show">Ma chi di noi aspetta veramente che possa succedere una cosa come questa? Come loro, anche noi facciamo fatica a dare credito all’annuncio delle donne, cioè a riconoscere il fatto più sconvolgente della storia, a darvi spazio dentro di noi, a ospitarlo nel cuore perché ci trasformi. Anche noi, come loro, sentiamo il bisogno di essere di nuovo afferrati, perché si ridesti in noi tutta la nostalgia di Cristo. Domandiamo insieme allo Spirito Santo di ridestare in ciascuno di noi l’attesa, il desiderio di Lui".<br /> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show">Dall’Introduzione di Julián Carrón agli Esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione, </span><span class="text_exposed_show">«Nella corsa per afferrarlo» 4 aprile 2014</span></div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-84241404193629729922015-03-25T12:00:00.001+01:002015-03-25T23:54:41.040+01:00Annunciazione<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPoOT8jo4p64G5_yRWJm6TP5hpwBHIzS_IPmgvsEDDmQQ2HCM7YTVhvE5onhwT9MNarYg0BXJF-S-HgtvHWXL-_t6-GlUcAsDCSTm_uWLAAQrr91EPAXVKf3ysbQeQh9Ej8RtWbqC3Bgk/s1600/Annunciazione+Beato+Angelico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPoOT8jo4p64G5_yRWJm6TP5hpwBHIzS_IPmgvsEDDmQQ2HCM7YTVhvE5onhwT9MNarYg0BXJF-S-HgtvHWXL-_t6-GlUcAsDCSTm_uWLAAQrr91EPAXVKf3ysbQeQh9Ej8RtWbqC3Bgk/s1600/Annunciazione+Beato+Angelico.jpg" height="281" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="irc_su" dir="ltr" style="text-align: left;">Beato Angelico (Guido di Pietro), Annunciazione del corridoio Nord, 1440-1450</span><br />
<span class="irc_su" dir="ltr" style="text-align: left;">Firenze, Convento di San Marco.</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Tutte le volte che ci troviamo a pregare la Madonna, provo un brivido di emozione. L’angelo, presentatosi a Maria, dice: «Ti saluto, o piena di grazia». E Maria, visitando Elisabetta: «...tutte le generazioni mi chiameranno beata...» (Lc 1,28-30). È un’emozione perché, venendo qui, ora stiamo realizzando la sua profezia. Stasera diamo il nostro contributo testimoniando che la profezia si avvera: ti chiameranno beata.<br />
Oggi il richiamo che la giovane israelita, Maria, vuole fare è quello della maturità della fede.<br />
Da lei così giovane (aveva allora circa 15 anni) dobbiamo imparare la maturità della fede. Se una fede non diventa matura, è vana, è svuotata dal clima anticristiano di oggi. <br />
Guardando a Maria, vogliamo ora vedere quali sono i fattori della maturità della fede, cioè quando la fede è matura. Non voglio, così, intendere l’effetto che la fede matura provoca (cioè una fede matura è salda, non si lascia travolgere dall’ambiente), ma mi preoccupa parlare dei fattori che costituiscono la fede.<br />
<br />
Esaminiamo il passo dell’Annunciazione (Vangelo di san Luca 1,26-38): fin da qui quella giovane dimostra di essere piena della coscienza che la sua vita apparteneva a un Altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
1. Di fatto questo è il primo fattore della vocazione: la vita, cristianamente parlando, è una vocazione.<br />
Perché la vita sia sentita come vocazione occorre questo: avere la coscienza che la mia vita è di un Altro. Questa coscienza in Maria non è astratta; ci sono, infatti, due cose che definiscono questa appartenenza della Madonna, nella sua vita concreta, a Dio:<br />
a) si trattava, per Maria, di decidere del suo futuro, della sua vita concreta, di ciò che doveva fare e di come dovesse divenire madre. La Madonna apparteneva a Dio nella concretezza e nella determinazione di ciò che avrebbe dovuto fare: pensiamo a quanto ha sofferto anche all’inizio, quando solo lei sapeva che cosa doveva accadere. Il Signore le chiedeva il suo tempo, le sue giornate: apparteneva a Dio nella modalità fisica del suo tempo.<br />
b) La Madonna aveva, quindi, molto chiaro che la sua vita apparteneva a un Altro, nella concretezza dell’affronto del quotidiano: tutto di lei apparteneva al Signore attraverso un legame preciso, il legame al suo popolo.<br />
La sua vita era dentro, immersa in quella del suo popolo. Ciò che l’angelo le comunicava era dentro la storia del suo popolo. Infatti il disegno che Dio svolge nel mondo è attraverso una solidarietà, una fraternità, un legame di popolo. Si avvera ciò che il papa Paolo VI diceva in un suo discorso: i cristiani fanno nel mondo una specie di razza sui generis.<br />
Ora, se applichiamo questa osservazione a noi, notiamo:<br />
che la tua vita appartenga a un altro, questo è evidente (non mi sono fatto da me): ma è dentro le determinazioni di tutti i giorni (nel lavoro, in tutto ciò che fai, sia che lo voglia o lo debba fare, nella fatica, nella gioia, ecc.) che tu appartieni a un Altro, in ogni attimo.<br />
Se avessimo questa coscienza (cioè a chi appartengo) quando formiamo una famiglia, quando andiamo a lavorare, quando affrontiamo qualsiasi cosa della nostra giornata, se pensassimo che lì noi stiamo costruendo il suo popolo, apparteniamo lì al suo popolo, che nobiltà sentiremmo nella nostra esistenza!<br />
Concludendo, il primo fattore, per una fede matura, è quindi riconoscere una presenza che mi possiede in tutto. Mi possiede per realizzare un disegno che si chiama “popolo di Dio”, perciò niente di ciò che vivo è inutile, neanche un istante è vano: dovremmo rendere conto di tutto ciò che viviamo, perché tutto è per il Suo disegno.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
2. Continuando a seguire il passo dell’Annunciazione, vediamo ora il secondo fattore di una fede matura.<br />
L’angelo parlò dicendo: «...non temere, Maria, perché hai trovato grazia agli occhi di Dio... Il Signore Dio gli darà il trono di Davide [qui vediamo il legame con il popolo]. Maria disse: avvenga di me ciò che hai detto»: cioè fiat (cfr. Lc 1,30-38). È questo fiat il secondo elemento per una fede matura: è l’energia di quel sì. Come san Paolo chiamerà Gesù: l’«Amen», il «sì» di Dio (cfr. 2 Cor 1,18-20).<br />
Questa energia è la forza della volontà, o meglio della libertà.<br />
La libertà che aderisce dice: «Sì, riconosco». Ci può essere, però, un riconoscimento che non accetta, non si coinvolge. In questo modo la mia fede diventa fiacca, vuota, senza senso. Bisogna sottolineare la ragionevolezza di quel «sì»: perchè lei ha detto di sì? <br />
Nel mistero di quel momento la Madonna ha intuito che era proprio un annuncio di Dio, Dio vero. Così è avvenuto anche per noi. Infatti nessuno di noi è cristiano se non perché, in qualche modo, l’intuito, il capire che Cristo è vero, la Chiesa è vera, il mistero cristiano è vero, l’ha preso anche solo per un attimo. Tutti abbiamo avuto questa intuizione.<br />
La grandezza della Madonna è la sua semplicità: lei ha detto: «Sì» e basta, non chiedeva altro. Noi, invece, abbiamo sempre bisogno di qualcosa d’altro, di qualche prova in più per potere essere decisi.<br />
La maturità della fede, Cristo l’ha definita, paragonata al bambino. Il bambino sente istintivamente di appartenere ai genitori e di fronte alle cose dice: «Sì», sgrana gli occhi: non chiede altre conferme di ciò che vede. Quello che il bambino fa per istinto di natura, l’uomo con una fede matura lo fa coscientemente. Quindi la maturità della fede è il bambino che da istinto diventa coscienza, con la stessa semplicità.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
3. «Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore...”. E l’angelo partì da lei» (cfr. Lc 1,38). Pensiamo ora a Maria rimasta sola in casa: sola di fronte a quella cosa enorme che le era stata proposta, detta.<br />
Poteva dire: «Non ho sentito niente, era un’illusione!». Ma non avviene così. Da questo nasce il terzo fattore della maturità della fede: è l’energia, la forza per rimanere nel Signore, per permanere in ciò che si è visto.<br />
Noi, invece, di fronte alla prima fatica, facciamo obiezione, diciamo: «Non è vero». Maria è sola, fa fatica, ma è “ferma”. La sua è una semplicità con una forza grande e semplice.<br />
Persino Abramo si era lamentato, Mosè aveva tremato: Maria è certa nella sua solitudine. Maria è una fortezza, grande e semplice. Anche Giannetta, qui a Caravaggio, e Lucia a Fatima provarono la stessa solitudine, ma furono sorrette dalla stessa certezza, furono ferme. Semplicità impavida (cioè piena di emozione), che ha sfidato tutta la vita da sola con «quella cosa» che le era stata detta. Sola di fronte alla gente che non crede, di fronte al lavoro che deve fare: c’è la solitudine e c’è l’adesione sua al Signore.<br />
Ciò che in noi non deve venire mai meno è l’adesione della nostra fede: quando le emozioni non ci sono più, quando non hai più la carica iniziale, quando gli amici non ci sono, ciò che deve rimanere è la nostra fedeltà all’adesione data a Cristo.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi i tre elementi che distinguono la maturità della fede sono:<br />
1. Coscienza di appartenere a un Altro (appartenenza con i propri pesi, i propri peccati, al Corpo visibile di Cristo, la Sua Chiesa).<br />
2. Energia del «sì»: semplicità della libertà. Niente diventa obiezione. Semplicità che ci fa vivere da uomini coscienti. (Devi dire: «Sì», perché con i «ma» e i «però» non sarai mai convinto).<br />
3. Fedeltà: energia per permanere nel Signore, nella sua Chiesa.<br />
<br />
Ora leggo ciò che per me è il simbolo della nostra povera vita personale e collettiva, diversa da quella di Maria: «...Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo? ...Per la vostra poca fede. [rispose Gesù] ...Niente vi sarà impossibile...» (Mt 17,20).<br />
Nel mondo d’oggi, noi, dal punto di vista di cristiani, siamo come epilettici: una volta pieni di emozione e un’altra freddi, senza speranza ed energia. Siamo fragili e volubili: questa fragilità e volubilità disfa la fede. Quindi la fede perde il suo fascino, la sua forza: «...chi mi segue avrà il centuplo quaggiù...» (cfr. Mt 19,29; Mc 10,29-30; Lc 18,29-30). Noi non siamo come chi ha perso la fede: siamo, invece, fragili e volubili. Qual è il mezzo per scacciare questo «demonio»? Anche Gesù lo dice: la preghiera e la penitenza, il digiuno.<br />
<br />
La preghiera è il riconoscimento di qualcosa di più grande tra noi: Cristo tra noi. Con la preghiera Cristo ci diventa familiare. Avere coscienza di questa presenza (e questo è esaltante, è una profondità nuova perché è la coscienza di Dio che governa il nostro corpo) vuol dire espropriarsi, è perdersi, non possedere più niente: abbiamo tutto, ma siamo stati strappati da tutto. Questo è il digiuno: è il coraggio gustoso del sacrificio. Questo distacco da tutto fa nascere di più la passione per Cristo: ancora una volta, Maria sotto la croce è espropriata da ciò che le era stato dato. Infatti Gesù, rivolgendosi a lei dalla croce e indicandole Giovanni, dice: «Donna, ecco tuo figlio!» (Gv 19,26): più espropriata di così! Eppure lì possedeva ancora di più la coscienza della sua appartenenza.<br />
Ma che cos’è, cristianamente parlando, il distacco nell’avere le cose? È la verginità: è l’ideale della vita cristiana, il possesso vero delle cose. È un valore da vivere in tutte le vocazioni. Questo coraggio del sacrificio fa possedere di più tutto, perché tutto appartiene a Cristo, come io appartengo a Lui.<br />
Il sintomo della maturità della fede è la memoria, per cui Cristo, reso presente fra noi, diventa familiare a noi in ogni luogo (non solo in chiesa) e da ciò nasce il coraggio di possedere le cose nella verginità, come la Vergine Maria ci ha insegnato.</div>
<br />
Luigi Giussani <br />
Appunti dall’intervento al Santuario della Beata Vergine di Caravaggio, 3 giugno 1982<br />
<br />
<br />
<br />Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-22959092434271617672015-03-19T12:00:00.000+01:002015-03-21T17:29:30.790+01:00Auguri bisnonna Pinuccia<div style="text-align: justify;">
Questa splendida aiuola di primule del giardino di casa mia è tutta opera della bisnonna Pinuccia nel fior fiore delle sue ottantacinque primavere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span id="goog_1094087981"></span><span id="goog_1094087982"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBYNkvf4I7FWnlavvjrKsG9Rq4OHG3VYCTZEK8G5zAeUEM9-ak5fqke60A-NE60TOT85XdRYqfau7m2olFsm_8XYu7tTchAdBaZH8kk1bfMDRolU3nH5gk-mR3nwUBWZd35y0u1ttQDpk/s1600/Primuleweb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBYNkvf4I7FWnlavvjrKsG9Rq4OHG3VYCTZEK8G5zAeUEM9-ak5fqke60A-NE60TOT85XdRYqfau7m2olFsm_8XYu7tTchAdBaZH8kk1bfMDRolU3nH5gk-mR3nwUBWZd35y0u1ttQDpk/s1600/Primuleweb.jpg" height="265" width="400" /></a></div>
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Oggi si festeggia San Giuseppe ed è l'onomastico della mia mamma Giuseppina, per noi Pinuccia, ed è anche la festa del papà, il mio ormai non c'è più da tantissimi anni e ci guarda da lassù.</div>
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Mio padre per San Giuseppe regalava sempre a sua moglie qualche nuova pianta da mettere in giardino, era diventata una tradizione favorita anche dal periodo giusto per il trapianto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stamattina, praticamente all'alba, mia madre era già in giardino a trapiantare primule!!!!</div>
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Spesso i vicini di casa, ma anche persone che passano davanti a casa nostra, si fermano a far quattro chiacchere e le chiedono dei fiori, adesso che siamo all'inizio della primavera mostrano i loro sgargianti colori le primule, sono semplici da trapiantare e poi si propagano velocemente basta dividere in due la pianticella madre. Ma non manca anche la distribuzione di narcisi e iris, più avanti seguirà la distribuzione delle calle, poi le piantine già attecchite di lavanda e i semi delle belledinotte e via di seguito solo per parlar di fiori.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'orto ormai non lo segue più nessuno, ma giusto le quattro cose che crescono da sole senza troppa fatica anche quelle non riesce a fare a meno di condividerle.<br />
E così il mio vicino ormai non compra più la rucola, perché è molto più tenera quella della Pina, menta salvia e rosmarino ormai invadono il giardino tante sono le pianticelle che stanno crescendo per donarle, anche alle figlie che non abitano più con noi e che immancabilmente le fanno morire. <br />
Poi seguiranno fagiolini, peperoncino dolce e pomodori a grappolo. I pomodori che restano verdi e non maturano finiscono nella marmellata di pomodori verdi con la quale realizza dolci a mezzaluna. Le piantine di basilico prenderanno il posto delle primule per fare la scorta di pesto da surgelare, perché la prima nipotina femmina è allergica ai latticini e mangia il pesto senza formaggio.<br />
Non manca neppure la frutta da distribuire: prugne, albicocche e cachi, uva bianca e uva americana. L'unica frutta che scompare nella pancia di qualcuno appena matura sono le fragole, sono dolci, sode e gustose, non mollicce come quelle che spesso si comperano.<br />
Ah cara mamma se non ci fossi tu a curare amorevolmente il giardino sarebbero solo erbacce.<br />
Un grande abbraccio da tua figlia maggiore e dai suoi nipotini che appena arrivano si divertono a rimestare la terra con la nonna-bis.<br />
</div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-68481071647741631182015-03-17T15:09:00.003+01:002015-03-17T15:09:20.730+01:00Gioia che traspare<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Carissimi, quest'oggi vi propongo una bella riflessione dell'amica Annamaria.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span> </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNdHNIpb70RNoiO18UbzxyM217rEo0T3D0QC37OHTolFmcj9oZ7zgvRA7jysbzowH6hCV7pKiGDkdlwlQj4_xkiik0-Hg60ef1weB7QtT7nbDlI_Th4fZBpkdDrAaLMZUEe1pzU5poLgY/s1600/Annamaria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNdHNIpb70RNoiO18UbzxyM217rEo0T3D0QC37OHTolFmcj9oZ7zgvRA7jysbzowH6hCV7pKiGDkdlwlQj4_xkiik0-Hg60ef1weB7QtT7nbDlI_Th4fZBpkdDrAaLMZUEe1pzU5poLgY/s1600/Annamaria.jpg" height="292" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"Capita di osservare talora nel comportamento altrui - ma a volte anche in noi stessi - un'accattivante immediatezza molto simile alla spontaneità, che tuttavia si rivela poi superficiale e priva di spessore.</span><br /><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Si tratta in realtà di quella sbadataggine che spinge, in certe situazioni, a dire la prima parola che ci passa per la testa o fare la prima cosa che ci viene in mente così, senza pensarci troppo.</span><br /><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma c'è - al contrario - un'immediatezza affascinante come un miracolo, nella quale si percepisce che parole, azioni, gesti della persona che abbiamo davanti sono una cosa sola in profonda unità con tutto il suo essere. </span><br /><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Discorsi e comportamenti sgorgano allora come acqua sorgiva che affiora limpida e altrettanto limpida scorre poi tra i ritmi della quotidianità; e non importa che si tratti - a volte - anche di minime cose, ma tutto è luminosamente e splendidamente vero.</span><br /><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E' un atteggiamento di semplicità, una sorridente effusione del profondo, una vera e propria trasparenza del cuore simile a quella dei bambini quando ancora non si sono conformati al mondo degli adulti. Immediatezza, del resto, significa proprio assenza di artificio perché</span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> ciò che siamo arrivi agli altri in modo diretto, non mediato da qualsivoglia condizionamento, difesa o paura. </span><br /><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Siamo noi e siamo liberi." [...]</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">potete leggere tutto il post sul suo blog : <a href="http://annaclassica.blogspot.it/2015/03/trasparenza.html">Gioire in musica</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span><br /><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span> </div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-23614012092305850172015-03-13T22:00:00.000+01:002015-03-16T00:56:45.248+01:00Qualcosa dentro qualcosa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Mi-65NB8u7lUFWlI_8UuGiz79kxLPz7khSMuCq8RnzfpRYEEkFUEGl4nqvgr5cKue-3q05OGMQppeMExfSbmGuMP22DG8_FNT1t8rnrgzUpP6djCdgYInajlZ7lnnQBBC-GfgNLUMfE/s1600/Alba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Mi-65NB8u7lUFWlI_8UuGiz79kxLPz7khSMuCq8RnzfpRYEEkFUEGl4nqvgr5cKue-3q05OGMQppeMExfSbmGuMP22DG8_FNT1t8rnrgzUpP6djCdgYInajlZ7lnnQBBC-GfgNLUMfE/s1600/Alba.jpg" height="232" width="400" /></a></div>
<br />
Il bello dell'alzarsi al mattino<br />è che noi non siamo lasciati da soli<br />con il nostro niente,<br />con il nostro sentimento,<br />con il nostro stato d'animo,<br />con la nostra percezione.<br />Oggi siamo qui e il Signore<br />ci è venuto incontro in tanti modi<br />da quando abbiamo aperto gli occhi questa mattina:<br />dalla bellezza del reale che ci circonda<br />al volto degli amici...<br />Il Signore ricomincia la lotta contro il dualismo,<br />contro il nichilismo,<br />ogni mattina,<br />venendo incontro a noi:<br />non ci lascia soli.<br />
<br />
Juliàn Carròn<br />da "<em>Qualcosa dentro qualcosa</em>"<br />La thuile - 27-31 ago 2005Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-64696235567678063162015-03-07T22:00:00.001+01:002015-03-08T20:25:44.652+01:00Al mattino<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="https://www.youtube.com/embed/nyq7BesDKFo" width="459"></iframe><br />
<br />
<em><span style="color: red; font-size: large;">Al mattino</span></em> di Adriana Mascagni<br />
<br />
Al mattino, Signore, al mattino<br />
la mia anfora è vuota alla fonte<br />
e nell’aria che vibra e traspare<br />
so che puoi farmi grande, Signore.<br />
La, la la ...<br />
<br />
E le ore del giorno, al mattino<br />
di tua gloria son tenera argilla.<br />
Uno è l’alveo del mio desiderio:<br />
ch’io ti veda, ed è questo il mattino.<br />
La, la la ...<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Al mattino è nata così: io sono una dormigliona e faccio fatica la mattina sempre, fin da allora, ad alzarmi. In più, a quell'epoca facevo un po' di resistenza, perché voleva dire alzarsi per preparare gli esami e non avevo molta voglia neanche di questo. Ma Giussani, in questo, mi aiutava moltissimo: mi affiancava persone gentili, che mi venivano a prendere a casa per portarmi a studiare alla biblioteca Sormani, e una di queste persone era Peppino Zola. Quella mattina venne a prendermi con la lambretta: improvvisamente mi sono accorta che il mattino presto era stupendo; c'era quell'aria fresca, pulita, e soprattutto la percezione della preziosità dell'inizio, perché nell'inizio c'è la percezione del divino, nell'inizio c'è il divino, l'inizio è gesto del Mistero, è gesto del divino, e in quel gesto divino c'è la promessa di una grandezza, di una gloria di cui tutto quello che viene dopo, le ore del giorno, sono come una tenera, fragile argilla della gloria, della Sua gloria. E allora tutti i miei desideri si riassumevano in un: "Che io ti veda, ed è questo il mattino".</div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-25354016798818521272015-03-06T14:21:00.000+01:002015-03-07T15:24:44.314+01:00La primavera è alle porte<div style="text-align: justify;">
Ebbene sì la primavera è alle porte e mi sono decisa a risvegliare anche il blog dal letargo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si sente al telegiornale dei disastri causati dal maltempo e dal vento forte di questi giorni, grazie al cielo qui da noi a Milano c'è stato solo vento, niente acqua o neve. </div>
<div style="text-align: justify;">
L'aria è tersa, il cielo ora è limpido e pulito e, se si riesce ad avere una vista dall'alto, magari anche solo da un cavalcavia, si possono ammirare le catene montuose innevate, e ringraziare chi ci ha donato tutto ciò.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho trovato una foto con lo spettacolo che si vede da casa mia, ma anche questa tratta da <a href="http://milanocam.it/">MilanoCam.it</a> può andare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.milanocam.it/CityLife_1/images_archive/20150306/20150306_080000_CityLife_1_1920x1080.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.milanocam.it/CityLife_1/images_archive/20150306/20150306_080000_CityLife_1_1920x1080.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Stamane stando sul balcone fa frescolino, ma il sole caldo ti entra fin nelle ossa, così non ho acceso il riscaldamento in casa e ho spalancato tutte le finestre per far entrare un po' della brezza primaverile in arrivo. Ho una miriade di cose da fare, compreso un lavoretto che mi hanno commissionato, ma è una di quelle che giornate in cui ti siederesti su un sasso, immobile come una lucertola, pronta a lambire ogni raggio di sole, e io mi son lasciata tentare.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ad onor del vero non è proprio andata così, la mattinata l'ho trascorsa sui miei balconi a rinvigorire le pianticelle dal letargo dell'inverno. E' bello rimestare nella terra affondando le mani per piantare i bulbi, amo i balconi fioriti con le diverse qualità di fiori alternate alle pianticelle aromatiche, il balcone della cucina, che è anche il luogo dove dimoro abitualmente, dalla primavera all'autunno è un po' raffazzonato come un giardino inglese. Salvia, timo, origano e rosmarino non mancano mai, e c'è pure qualche piantina di fragole, tra poco pianterò il basilico e quest'anno aggiungerò anche prezzemolo e carote, ho già fatto una prova lo scorso anno e ho visto che il pollice verde funziona.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKsx4pPT28M8CoUFpj7PUZwi7zDBYcvsbxsoHng-D8yXfuosO1Iee6DjP1peahkSdo0JJVX6-OH4dxj7yM8749w5N3pYox_gXh9-bMC8KnrH5nefHNBj-EUiw6_WjuMlqtRgBjwK2Gff8/s1600/rosellina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKsx4pPT28M8CoUFpj7PUZwi7zDBYcvsbxsoHng-D8yXfuosO1Iee6DjP1peahkSdo0JJVX6-OH4dxj7yM8749w5N3pYox_gXh9-bMC8KnrH5nefHNBj-EUiw6_WjuMlqtRgBjwK2Gff8/s1600/rosellina.jpg" height="234" width="320" /></a></div>
E' sbocciata anche la piccola rosellina bianca dai petali screziati, è una rosellina delicata che si ammala spesso, ma poi cocciuta come la sua padrona, si riprende ogni volta più bella di prima. I ciclamini più grandi sono fioriti, quelli piccoli non ancora. Le mie varietà di piante grasse sono ancora tutte vive e vegete, le avevo coperte con il tessuto non tessuto e hanno retto bene il gelo dell'inverno. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDbY4GKeSmN4dgn5azH53QT4h1_6oNuSRpx4JChdGJM60sgGqTEQCt1Mfj6CNUmSdT86u6ZXQjGVBOwtRsjMSlex47DvflioZma4IVWQAK0WxdeAcscKCdqFX88-x9jTSRVpOVlw61AuY/s1600/gerani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDbY4GKeSmN4dgn5azH53QT4h1_6oNuSRpx4JChdGJM60sgGqTEQCt1Mfj6CNUmSdT86u6ZXQjGVBOwtRsjMSlex47DvflioZma4IVWQAK0WxdeAcscKCdqFX88-x9jTSRVpOVlw61AuY/s1600/gerani.jpg" height="320" width="283" /></a></div>
Ma la cosa sorprendente è che c'è ancora un vaso di surfinie vivo anche se un po' malconcio, e praticamente sorpresa delle sorprese, tutte, ma proprio tutte le pianticelle di gerani sono vive e vegete, sono bellissime con tante tonalità di verde e con numerosi germogli di foglioline. Sono stupita io per prima, le ho solo bagnate qualche volta e coperte con il tessuto, forse per il primo anno non dovrò riacquistarli, staremo a vedere. </div>
<div style="text-align: justify;">
La buganville invece non so se si riprenderà, aveva retto bene, fino a un mese fa era ancora florida, ma poi man mano son cadute le foglie e durante i giorni della merla sembrava ormai avvizzita. Ho tagliato i rami secchi e tolto tutte le foglie rinsecchite ho messo un po' di concime e ora non mi resta che aspettare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Avevo proprio bisogno di stare un po' in mezzo alle mie pianticelle e dedicarmi a loro, è una sensazione gratificante che alleggerisce ogni triste pensiero.</div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-7946567210818580752014-06-02T21:31:00.000+02:002014-06-02T22:59:40.120+02:00Cara signorina Euforbia mi farai finire nel girone dei golosi.<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ebbene sì grazie anche alla sig.na Euforbia finirò senz'altro nel girone dei golosi. Ho letto qualche riga di recensione dell'ultimo libro per ragazzi di Luigi Ballerini e non ho resistito, mi sono subito procurata il libro da leggere, complice in questo il mio passato da ex bibliotecaria, quando un libro mi incuriosisce devo leggerlo subito, in ogni caso vi sfido a non essere curiosi se qualcuno vi parla di "pasticcini su misura", ma anche la 'nonnite' ha abbondantemente fatto la sua parte nel mio caso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0oS5P3EuJgqA8H1SLU6iiS6h3550eQCSgTXqLYXsSAIPFUbzsyKc1KG7CoQRj75w0m4B9frLUYJveGRQ52AEVQrKcTqpgR9BsB_tC4zGSr4skOHeN5xeFSav6y22IR54EjS9b6duhif4/s1600/signorina+euforbia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0oS5P3EuJgqA8H1SLU6iiS6h3550eQCSgTXqLYXsSAIPFUbzsyKc1KG7CoQRj75w0m4B9frLUYJveGRQ52AEVQrKcTqpgR9BsB_tC4zGSr4skOHeN5xeFSav6y22IR54EjS9b6duhif4/s1600/signorina+euforbia.jpg" height="400" width="262" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Luigi Ballerini</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La Signorina Euforbia</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">San Paolo</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">€12,50 – pp.127</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Grazie a questo libro l'autore ha meritatamente vinto l'ambito premio Andersen 2014 per ragazzi tra i 9 e i 12 anni.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">L'ho praticamente letto in un fiato e mi sono gustata tutto il buono, il bello e il bene che in esso è sotteso.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Non appena ci si addentra nella lettura
delle prime pagine si è subito avvinti, si percepisce un nuovo gusto per
la lettura, e si incontra una rarità, un insegnante attento ai suoi studenti, specialmente ad uno particolarmente problematico. </span> </span> </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Come si può ben capire dal titolo il libro racconta di Euforbia, una strana e allampanata pasticciera, che suo padre avrebbe voluto fioraia, tantè che gli acquistò anche il negozio, ma poi dovette cedere le armi all'innata passione della figlia di realizzare pasticcini. La sua è una pasticceria speciale senza neanche un dolcetto esposto, tutto viene fatto al momento su ordinazione e la cosa più affascinante "su misura". Perdonatemi, ma questa cosa è troppo bella e non ve la posso proprio raccontare, dovrete scoprirla da soli leggendo il libro, vi dico solo che Euforbia è una pasticciera attenta, che sa ascoltare chi si presenta nel suo negozio e soprattutto non lascia nulla al caso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Man mano che proseguivo nella lettura, lo confesso, mi sembrava di sentire aleggiare per
casa una miriade di profumi speciali: limone, vaniglia, cannella, ma anche zenzero e cardamomo
e in conclusione anche qualcosa di inaspettato come l'aceto balsamico. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Sono rimasta stupita anche dalle accurate e elaborate descrizioni delle ricette, l'autore è senz'altro uno che conosce bene la materia se sa anche come non fare impazzire la crema. </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A un certo punto poi, ero così presa che avevo le traveggole, immaginavo il tavolo della mia cucina ricoperto di ciotole e in ogni
ciotola una crema diversa, e io allungavo la mano pronta ad
infilarci il dito per ritirarlo subito dopo stracarico di una succulenta
cremina. Ebbene sì, ve lo avevo già fatto capire è proprio un libro per
golosi, ma golosi di addentrarsi in nuove scoperte, come la sottoscritta.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma attenzione, non vorrei banalizzare il tutto limitandomi alla golosità, non è solo un libro per golosi, essenzialmente direi che è più un libro sull'amicizia, l'amicizia quella vera, quella che ti fa incontrare un amico o un amica più grande, una persona sincera che ti da sicurezza, che ti insegna a fare le cose bene, e le fa insieme a te, che ti accompagna e ti aiuta a superare anche qualche piccola difficoltà che ti è capitata. E la cosa più straordinaria, è che il tutto avviene semplicemente con una leggerezza incredibile frequentando un "corso settimanale intensivo di cucina".</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A questo corso partecipano due ragazzi che sono gli altri protagonisti della storia: Marta, figlia dell'insegnante che dicevo sopra e, guarda a caso cosa gli riserva la sorte, si aggiungerà anche Matteo lo studente balbuziente a cui suo padre tiene particolarmente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">I due ragazzi sono trattati con tutto rispetto da Euforbia, il finale è veramente sorprendente, perchè i due seguendo il modo di vedere e affrontare la realtà che in poco tempo apprendono da Euforbia, stravolgono i fatti di una situazione delicatissima in cui la pasticciera suo malgrado si trova coinvolta, sono proprio loro che l'aiutano a superare un grosso pasticcio. D'ora in poi anche per loro il futuro sarà meno incerto, anche perché lo affronteranno insieme, guarda a caso nella stessa scuola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-55602015645485614712014-04-27T19:01:00.000+02:002014-04-29T09:46:15.787+02:00Il Rosario e i Papi Santi<div style="text-align: justify;">
<span class="fbPhotosPhotoCaption" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption"><br /></span></span>
<span class="fbPhotosPhotoCaption" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption">Due
uomini innamorati di Gesù Cristo, giunti al soglio di Pietro seguendone i passi. Uomini gioiosi e lieti attaccati al perdono, alla
Misericordia, tant'è che la loro canonizzazione è avvenuta proprio nella festa
della Divina Misericordia voluta da Giovanni Paolo II.</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0TzWA9_rulYhU_pfXttOOBx2RuUw9MVZun4ujzHX05vU3uBMWYaLVKACjxCjEiqZq4YMhrM4Zi9FfE-8Zm-wu-2RuupAwuCWGL5d1xnwpXHQW50oITKJdg3zHa7xCPPXDKc4jpOcuL8k/s1600/PAPI.tiff" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0TzWA9_rulYhU_pfXttOOBx2RuUw9MVZun4ujzHX05vU3uBMWYaLVKACjxCjEiqZq4YMhrM4Zi9FfE-8Zm-wu-2RuupAwuCWGL5d1xnwpXHQW50oITKJdg3zHa7xCPPXDKc4jpOcuL8k/s1600/PAPI.tiff" height="272" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Tantissimi fatti accomunano i due papi canonizzati oggi, ma uno in particolare <span class="fbPhotosPhotoCaption" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption">è
più di altri segno della loro santità. Papa Roncalli e Wojtyla avevano
entrambi fatto il proposito di recitare ogni giorno il Santo Rosario in
tutti i suoi 15 misteri. </span></span><br />
<span class="fbPhotosPhotoCaption" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption">Giovanni Paolo II è anche l'artefice dei Misteri luminosi, aggiunti ai tradizionali, gaudiosi, dolorosi e gloriosi, con la lettera apostolica del 16 ottobre 2002, la <a href="http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_20021016_rosarium-virginis-mariae_it.html" target="_blank">Rosarium Virginis Mariae</a>, con la quale il pontefice rilancia a tutti i credenti la preghiera del Rosario. </span></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-90045232254621703242014-04-27T00:30:00.000+02:002014-04-29T09:11:48.963+02:00Canonizzazione Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II<br />
Oggi Sua Santità Papa Francesco proclamerà santi i suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwRUqI_-uwVAkDf3hdUsEGr1NCJuZBX6aD5XNtprgkx1rVK3vvAyYcIRgCqLItNk9uk5w2eM6WRNPLpINAdce9zpeHsuFKEg0yGx1hLXQbd1KQYubx2z0dpdQNT01uXewg1saQAnThhFE/s1600/Papa+Giovanni+XXIII.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwRUqI_-uwVAkDf3hdUsEGr1NCJuZBX6aD5XNtprgkx1rVK3vvAyYcIRgCqLItNk9uk5w2eM6WRNPLpINAdce9zpeHsuFKEg0yGx1hLXQbd1KQYubx2z0dpdQNT01uXewg1saQAnThhFE/s1600/Papa+Giovanni+XXIII.jpg" title="Papa Giovanni XXIII" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">3 giugno San Giovanni XXIII</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ringrazio il mio amico Giuliano per aver pubblicato queste due bellissime icone.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono esposte da anni nell'iconostasi della Chiesa dedicata a Papa Giovanni XXIII in Bulgaria e precisamente a Sofia nel <a href="http://cosebulgare.blogspot.it/2011/05/incontro-dei-consacratie-sofia.html" target="_blank">Convento delle Suore Eucaristine</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' travagliata la storia di queste suore in Bulgaria, Angelo Roncalli nominato da Papa Pio XI nunzio Apostolico in Bulgaria vi rimase dal 1924 al 1934, proprio negli anni in cui le Suore Eucaristine costruirono un orfanotrofio (1926-1930), le suore a partire dal 1946 furoro espropriate da tutti i loro beni dal regime comunista compreso l'orfanotrofio. Dopo la caduta del regime nel 1992 presentarono richiesta di restituzione dei loro beni, a cui ne seguirono altre, ma a tutt'oggi la restituzione non è ancora avvenuta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Così scriveva mons. Roncalli quando dovette lasciare la Bulgaria per recarsi in Turchia e successivamente in Grecia dove trascorse altri dieci anni:</div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
"in qualunque luogo del mondo mi accada di vivere, se alcuno di Bulgaria avrà a passare presso casa mia, durante la notte, fra le difficoltà della vita troverà sempre la lampada accesa. Batta, batta, non gli sarà chiesto se è cattolico o ortodosso: fratello di Bulgaria, basta, entri, due braccia fraterne, un cuore caldo di amico lo accoglieranno a festa…".</blockquote>
La missione di Roncalli fu intensa verso i
cattolici e rispettosa nel dialogo con il mondo ortodosso e
musulmano. Allo scoppio della seconda guerra mondiale
lui era in Grecia devastata dai combattimenti, lì si prodigò nel portare notizie sui prigionieri di guerra e mise in salvo molti ebrei
servendosi del «visto di transito» della Delegazione Apostolica, fino a che nel dicembre 1944 Pio XII lo nominò Nunzio Apostolico a Parigi. Quasi 10 anni dopo nel gennaio del 1953 divenne cardinale gli fu assegnato il Patriarcato di Venezia. Alla morte di Papa Pio XII nell'ottobre del 1958 fu eletto Papa e assunse il nome di Giovanni XXIII.
Il suo magistero sociale è contenuto nelle Encicliche <i>«<a href="http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_15051961_mater_it.html">Mater
</a> </i>
<a href="http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_15051961_mater_it.html">et <i>
magistra</i></a><i>»
</i>(1961) e <i>«<a href="http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem_it.html">Pacem in terris</a><span style="font-family: Times New Roman;">»</span> (1963). </i><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La bella accoglienza fraterna del cattolicesimo accomuna questi due Papi, ma non è la sola, li accomuna anche la convivenza con i regimi totalitari, Roncalli in missione e Wojtyla per nascita, non per nulla da oggi sono Santi.<br />
Scriverò qualche breve nota su Giovanni Paolo II nel prossimo post.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-QP0_tv2Kh74BPh1zeRkHamCms3hTx1nrxeW0kdFXx9xGKsaSS0VaGo7XmtBGIwcVVFyAck-TEebMslUHF7fIptS4Ykc18HNljuYB3gOzv-utmIU6ju6cQF8FptdGysUy8Bjcu0Omgbo/s1600/Papa+Giovanni+Paolo+II.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-QP0_tv2Kh74BPh1zeRkHamCms3hTx1nrxeW0kdFXx9xGKsaSS0VaGo7XmtBGIwcVVFyAck-TEebMslUHF7fIptS4Ykc18HNljuYB3gOzv-utmIU6ju6cQF8FptdGysUy8Bjcu0Omgbo/s1600/Papa+Giovanni+Paolo+II.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">22 ottobre San Giovanni Paolo II</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-88873066512832036562014-02-22T12:00:00.000+01:002014-02-25T23:08:54.601+01:00don Giussani: se sei lieto, lo si vede nei tuoi occhi<div style="text-align: justify;">
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</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ci
risiamo, riparte il Ceck-Up</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
medicina ha fatto passi da gigante nella cura di molte malattie, cure e
interventi eccellenti ormai allungano la vita di decenni, ma non ti risparmiano
la fatica dei controlli e verifiche periodici, quelli restano, anzi, spesso e
volentieri ti accompagnano per tutto il tempo che ti è dato da vivere. E
questo per me è appunto uno di quei periodi dove mi capita di passare parecchio
tempo in ospedale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ultimamente ho incontrato un caro amico che non vedevo da
molto tempo, anni addietro ci vedevamo spesso lavorava a pochi metri dal mio luogo di lavoro, da quando è andato in pensione anticipata, praticamente lo vedrò, se sono fortunata, una o due volte all'anno. Questa è la
mia settimana fortunata, ci siamo incontrati per la prima volta in ospedale,
era lì anche lui per i suoi controlli, mi ha abbracciato stringendo gli occhi
fino a farli luccicare, quasi non credeva che ero io.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">In
quel breve spazio di tempo in cui entrambi attendevamo il nostro turno di
chiamata, abbiamo parlato un po', tra un ricordo e l'altro mi ha riportato alla mente tanti fatti e amici comuni. Lui è sempre stato un
gran parlatore, parlavo anch'io ma preferivo ascoltarlo, ero catturata dai suoi
modi, ogni frase finiva in un sorriso, ma ciò che più mi colpiva erano i suoi occhi, piccoli in quel grande viso gonfio dal cortisone, ma sorridenti, occhietti luminosi che non si staccavano da te. </span><br />
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">A un certo punto
guardandomi attorno vedo due facce stupite sulle sedie vicino a noi, non faccio in
tempo a chiedermi il perché, che mi rispondo da sola. Io e il mio amico non ci
stavamo raccontando barzellette, anzi, ci raccontavamo a vicenda di come
stavamo vivendo la vita noi e altri comuni amici, anche loro con una salute non
certo eccellente, ma il nostro parlare, i nostri sguardi, non erano per nulla
tristi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">I
miei familiari mi dicono sempre che sono una persona forte che sa affrontare le
avversità, io non ne sono per nulla certa, sento tutta la fragilità del mio essere e sò bene che da sola non ne
sarei capace, ma con l'aiuto di qualcun Altro sì. La stessa cosa era evidente
anche nel mio amico, in lui ancor di più, con una forza strarompente che
stupiva anche me, era evidentemente lieto, ogni sua parola, ogni suo gesto lo diceva, lieto, di una lietezza che nasceva dal
profondo, quasi, oserei dire, grato al Signore anche di queste fatiche che gli
toccava vivere. Tra me e me dicevo "che grazia viver così".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">A
un certo punto mi è sembrato che mi leggesse in volto ciò che stavo pensando
ascoltandolo, perché mi dice: noi siamo fortunati per aver incontrato don
Giussani e il movimento che ci permette di vivere in letizia anche questo.
Non lo sò, forse sono anche arrossita, perché era proprio ciò che mi era evidente in
quel momento guardando lui.</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Caro don Giuss, proprio oggi,
che ricorrono nove anni dalla tua morte, ti ringrazio infinitamente
di questo sguardo sulla vita che hai trasmesso a me e a tantissimi amici con il tuo esempio, con la tua
vita. E soprattutto, ti prego di ricordarmelo ogni giorno sul volto degli amici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPVZ4LlyEg1gvUKjhC532__dIKRU4lBx47yeqor_S3mWE0CyLjZQ8NTuW6nW7frHzmKeuy2AtLkXsbSaDw1SoOVCP0kzDlvw8CxDQHVxSSk_83C9lIUw4k_el65M2Z-C4tr8e2fzTVN1A/s1600/don+luigi+giussani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPVZ4LlyEg1gvUKjhC532__dIKRU4lBx47yeqor_S3mWE0CyLjZQ8NTuW6nW7frHzmKeuy2AtLkXsbSaDw1SoOVCP0kzDlvw8CxDQHVxSSk_83C9lIUw4k_el65M2Z-C4tr8e2fzTVN1A/s1600/don+luigi+giussani.jpg" height="310" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">don Luigi Giussani</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">"La
nostra vita, impostata secondo la sua essenzialità, secondo la sua verità, ha
una nota (nel senso delle note della Chiesa) caratteristica, inconfondibile e
insostituibile, che è la letizia: un’amicizia, la capacità di un’amicizia lieta
(non lieta perché si fanno bagordi per tre ore o per sei). È questa letizia -
che caratterizza una trama di rapporti, che caratterizza la persona dentro la
trama di rapporti vissuta come sequela - che porta Cristo al mondo. Il mondo è
colpito dalla letizia, perché non ne è capace. Come il buon Manzoni parlava
della «Pace, che il mondo irride, / Ma che rapir non può»). Comunque, guardate
che «pace» vuole dire letizia. Ognuno di voi lo può rilevare da se stesso: è
solo se l’esperienza della vita cristiana gli dà letizia che verifica la sua
consistenza. La verità sta nella letizia. Badate che questa letizia è una
connotazione che può stare mentre uno muore, può stare col più grande dolore,
perché non è qualcosa che raggrinza i muscoli, gli zigomi, non c’entra con i
muscoli della faccia; c’entra con la faccia, questo sì, c’entra con gli
occhi".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Luigi
Giussani, punto VIII in <a href="http://graciete.altervista.org/2011/08/cio-che-abbiamo-di-piu-caro/" target="_blank"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ciò che abbiamodi più caro (1988-1989)</i></a>, BUR, 2011, collana <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I libri di Giussani: L'equipe</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-72636875566243862362014-02-16T20:30:00.000+01:002014-02-16T22:30:00.989+01:00L’umiltà non fa rumore<br />
<div style="text-align: justify;">
In questo periodo di incessante e nauseante 'rumore' dei media, mi è capitato provvidenzialmente di leggere queste poche righe e ve ne faccio dono.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non so quale effetto farà a voi questa lettura, io ho tirato un sospiro di sollievo... chi vivrà vedrà.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHdnUtNQZDkGDknRVyKD2vEY3Xr1IFE3DgVI_VByk3LAdluNr3nIuBtR0qVHOs9vDFMIqPHEcLfyDMYdHG_vvk9hQ1rueW0dX0NcbPyNiqHOYYifH2OalLONWROOkJjuLJORLv59jnk7o/s1600/carretto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHdnUtNQZDkGDknRVyKD2vEY3Xr1IFE3DgVI_VByk3LAdluNr3nIuBtR0qVHOs9vDFMIqPHEcLfyDMYdHG_vvk9hQ1rueW0dX0NcbPyNiqHOYYifH2OalLONWROOkJjuLJORLv59jnk7o/s1600/carretto.jpg" height="283" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">dipinto di Robert Duncan</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Camminavo con mio padre, quando all’improvviso si arrestò ad una curva e dopo un breve silenzio mi domandò: “Oltre al canto dei passeri, senti qualcos’altro?”</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Aguzzai le orecchie e dopo alcuni secondi gli risposi:<br />
“Il rumore di un carretto”.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
“Giusto - mi disse -. È un carretto vuoto”.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Io gli domandai:“Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto?”.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Mi rispose:“E’ facile capire quando un carretto è vuoto, dal momento che quanto più è vuoto, tanto più fa rumore”.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo,
interrompe la conversazione degli altri, è invadente, si vanta delle
doti che pensa di avere, è prepotente e pensa di poter fare a meno degli
altri, ho l’impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice:<br />
“Quanto più il carretto è vuoto, tanto più fa rumore".</blockquote>
<br />
<div style="text-align: right;">
<i>Elogio dell’umiltà</i> di Bruno Ferrero </div>
<br />
<br />Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-40706080800702254172014-01-28T16:00:00.000+01:002014-01-31T22:38:31.816+01:00Lo sguardo di una mamma<br />
Si sa la mamma è sempre la mamma e i figli so' piezz'e core, ma lo ammetto è veramente raro incontrare una madre con uno sguardo così.<br />
Una madre che considera suo figlio 'speciale' e che dire ..l'imperfezione...una meravigliosa sinergia cosmica.<br />
Una madre che non pretende di cambiare nulla del figlio, una madre che sa vedere le cose belle osservando suo figlio all'opera, una madre che ha il coraggio di ribaltare il flusso educativo affermando di imparare dal figlio dislessico, una madre che rilegge tutta la sua vita partendo da questo fatto e ringrazia di quello che il figlio ha avuto: la dislessia, che per tutti è considerata un 'deficit', una mancanza un di meno.<br />
Ho tanto da imparare da una madre così. grazie Silvia.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJqrYPBXbKw6TC_AAq0iKhbDxOLbJx2lkP5jyOMwMCY9Gz1MeCZSUiNERaAYC8pJOag1kQXig1i2YnR_u-UKV562Fa1i7Q3cK8RGYam2abxlp1RqFkmC0TDMHBM4o1Goo_hTU2LMiIXJk/s1600/mamma-e-figlio.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJqrYPBXbKw6TC_AAq0iKhbDxOLbJx2lkP5jyOMwMCY9Gz1MeCZSUiNERaAYC8pJOag1kQXig1i2YnR_u-UKV562Fa1i7Q3cK8RGYam2abxlp1RqFkmC0TDMHBM4o1Goo_hTU2LMiIXJk/s1600/mamma-e-figlio.jpeg" height="266" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
Caro direttore,<br />
<br />
le parlo di mio figlio Emanuele, che ha 11 anni ed è speciale: è dislessico. I figli non sono nostri, ma di Dio. E, se io ne avessi avuto subito la consapevolezza, tanti errori non li avrei commessi. Ogni figlio nasconde impressa l’immagine di Dio e quindi ogni dettaglio – anche l’imperfezione – se lo guardiamo con gli occhi di Dio è espressione di una meravigliosa sinergia cosmica. Tutto accade per un fine: amare Lui e di conseguenza gli altri ed essere felici. Emanuele è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Dio mi sta insegnando a rileggere la vita di mio figlio, a usare un alfabeto diverso, a ripercorrere il mio passato riconoscendo tutto l’amore, la pazienza e la dolcezza che Lui ha usato con me. In questo modo, il mio sguardo cambia verso tutto, anche verso mio figlio. A Emanuele fin da piccolo piacevano i quadri e non si annoiava a osservarli nei musei: c’era sempre qualcosa che lo colpiva, le sue osservazioni non erano mai banali, anche se non riusciva a tradurle in parola scritta. Ha una sensibilità spiccata per gli altri: sempre attento alla salute dei nonni, mai indifferente alla sofferenza altrui, lascia stupita l’anziana Emma perché quando la vede arrivare in bicicletta lascia i giochi e va ad aprirle il cancello… Ha pianto quando il maestro di matematica se ne andato, quando è partito un compagno straniero conosciuto da poco. Ha pianto quando Guido e Maria sono partiti come missionari e ha fatto per loro un meraviglioso disegno: un aereo che volava con loro dentro e le ali erano lo Spirito Santo; ha insistito perché invitassimo lo zio separato per non farlo sentire troppo solo, non sopporta vedere piangere la sorellina anche quando è per un capriccio e cerca di capire se ha qualche bisogno che magari noi non vediamo. E poi la sua voce è uscita in un canto meraviglioso e un maestro di musica l’ha fatto entrare in un coro dove la sua voce calda, modulata assieme a quelle dei compagni ha fatto vibrare i cuori di giurie e scaldato gli animi di tanti. Guardo i suoi begli occhi azzurri e penso che sono fortunata, anzi graziata, perché averlo come figlio così diverso mi ha obbligato a guardare le cose da una prospettiva diversa, a non dare per scontato che tutto deve sempre andare da sinistra a destra o da sopra a sotto, che tanti “no” possono diventare “sì”, e sono anche meglio. La fretta di tutti i giorni è rallentata dai suoi ritmi e ho scoperto che è bello e gratificante essere pazienti, che la velocità spesso impedisce di cogliere i dettagli, che l’impazienza è un limite sciocco e invalidante. Ogni giorno mi sorprende, mostrandomi aspetti del mondo ai quali non avevo pensato. È l’immagine di un universo che, creato da Dio, si lascia scoprire poco a poco; anche il modo di essere di Emanuele è espressione della Sua fantastica fantasia. È il quarto di sei figli e unico maschio, una quotidianità un po’ dura e speciale lo stava aspettando. Non mi chiedo, caro direttore, che cosa farà da grande perché lui è grande; so che Dio ha un disegno su di lui e che sarà speciale. Chiedo a Maria di illuminare questo progetto divino perché lui possa riconoscerlo e seguirlo. Grazie Emanuele e grazie Signore per avermi scelta immeritevole madre.<br />
<br />
Silvia Vassalli – S. Felice del Benaco (Bs)<br />
tratta da <a href="http://www.avvenire.it/Lettere/Pagine/la-splendente-imperfezione-di-un-figlio-nato-grande.aspx" target="_blank">Avvenire</a> rubrica delle lettera al direttore <br />
28 gennaio 2014Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-71989507375391223672014-01-13T17:23:00.000+01:002014-01-13T17:23:21.973+01:00Stranezze artistiche<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCVgQlQZXi8zdiVLhUC5PAtlWAmLsoIlN17v6J01_zs5R-sJ24foCU_AHlFjfr4lFh8-58DloSnvY38xg9Wdh4SNvJ43zaXm6Yn2o8VLTjB1rORgBeuMb1aOJmkpGRECCDaeuyHixgWHc/s1600/creativit%C3%A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCVgQlQZXi8zdiVLhUC5PAtlWAmLsoIlN17v6J01_zs5R-sJ24foCU_AHlFjfr4lFh8-58DloSnvY38xg9Wdh4SNvJ43zaXm6Yn2o8VLTjB1rORgBeuMb1aOJmkpGRECCDaeuyHixgWHc/s400/creativit%C3%A0.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ebbene sì è proprio vero, guardando queste piccole opere dell'artista Junior Fritz Jacquet devo proprio ammetterlo, l'arte utilizza tutto proprio tutto per esprimersi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Qualsiasi oggetto, anche materiale di riciclo, è fonte di ispirazione per gli artisti, Fritz direi che è originalissimo nelle sue creazioni, queste strane e simpatiche faccine nascono da un cilindro ... lascio a voi indovinare di che materiale di riciclo si tratta. </span></div>
</div>
Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-14111776557811286982013-12-29T19:44:00.000+01:002013-12-29T19:44:12.386+01:00Bla, bla bla...<div style="text-align: right;">
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrKmvYuQyGZSWrSosbaHf2OiPmlYtoRwjQQTMAijoktJ-5c3q6EM4ZObQQymdZTekdaGJqgG9o4imhynGHu601ru-jfZ0iwmOfnLKqzNSO5EiSAvvohOCeBBUTS6pQh6N9Nck3x-U5DE0/s1600/Norman+Rockwell,+Chiacchieroni,+XX+sec.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrKmvYuQyGZSWrSosbaHf2OiPmlYtoRwjQQTMAijoktJ-5c3q6EM4ZObQQymdZTekdaGJqgG9o4imhynGHu601ru-jfZ0iwmOfnLKqzNSO5EiSAvvohOCeBBUTS6pQh6N9Nck3x-U5DE0/s320/Norman+Rockwell,+Chiacchieroni,+XX+sec.jpg" width="297" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 18px; text-align: left;">Norman Rockwell, Chiacchieroni, XX sec.</span></td></tr>
</tbody></table>
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A volte non ci si rende conto del danno che fa il parlare a vanvera, non si tratta di semplici amenità purtroppo, spesso quel parlar del più e del meno fa più danni che bene. Occorre riconsiderare quel banalissimo consiglio "prima di parlare conta fino a dieci", così hai tempo di riflettere sull'utilità o meno di ciò che volevi dire.</div>
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Concordo appieno con ciò che ha detto in proposito il Santo Padre recentemente:</div>
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"Sì, obiezione di coscienza alle chiacchiere. Noi giustamente insistiamo molto sul valore dell’obiezione di coscienza, ma forse dobbiamo esercitarla anche per difenderci da una legge non scritta dei nostri ambienti che purtroppo è quella delle chiacchiere. Allora facciamo tutti obiezione di coscienza; e badate che non voglio fare solo un discorso morale! Perché le chiacchiere danneggiano la qualità delle persone, danneggiano la qualità del lavoro e dell’ambiente."</div>
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Papa Francesco, 21 dicembre 2013, dal discorso alla Curia romana</div>
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Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-49057648168400269732013-11-20T16:00:00.000+01:002013-11-20T18:20:25.076+01:00La chiamata di Matteo<div style="text-align: justify;">
Nella vita la bellezza ti attrae, e la Bellezza con la B maiuscola ancor di più perché la senti corrispondente a te. Nella mia storia personale l'arte e la bellezza estetica hanno un posto in prima fila, ma attraverso le opere degli artisti qualcuno mi ha educato a vedere il Bello a cui rimandano. </div>
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Tra i tanti quadri in cui è raffigurato Gesù quello che amo in modo particolare, direi quasi assoluto è la Chiamata o Vocazione di San Matteo di Caravaggio.</div>
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I quadri di Caravaggio li ho ammirati quasi tutti dal vero, e la Chiamata di Matteo mi ha sempre attratto particolarmente perché è come se chiamasse me con quel dito puntato verso Matteo. Adoro poi il bellissimo volto di Gesù, è sicuramente tra le più belle raffigurazioni di Gesù esistenti, e soprattutto, adoro quel sovrapporsi della figura di Pietro a Gesù quasi a indicarne la continuità nel tempo nella Chiesa.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJeg360S4RJzXooK9maQaGXe9Q9Jyjlrolwy9hUQJATIuIQQNY44zzRUucjQIMRvNhpwYW4I-SWIIsvRY2rCkyiLk0gduU8EmGUPAr0lny-YCTx9ePG3v_lOswSFISih39dKzmXEpNuDE/s1600/Caravaggio+-+Vocazione+di+S.+Matteo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="383" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJeg360S4RJzXooK9maQaGXe9Q9Jyjlrolwy9hUQJATIuIQQNY44zzRUucjQIMRvNhpwYW4I-SWIIsvRY2rCkyiLk0gduU8EmGUPAr0lny-YCTx9ePG3v_lOswSFISih39dKzmXEpNuDE/s400/Caravaggio+-+Vocazione+di+S.+Matteo.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La vocazione di Matteo, Michelangelo Merisi da Caravaggio,<br />
1599-1600, olio su tela, San Luigi dei Francesi, Roma</td></tr>
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Ora vi svelo un mio piccolo difetto, mi ci vuole sempre un po' prima di cedere le armi e affidarmi completamente ad una persona, direte che è abbastanza normale, ma se questa persona è il Santo Padre? Forse sono un tantino esagerata non vi pare?</div>
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Dei Papi della mia infanzia ho un bellissimo ricordo in particolare Giovanni XXIII, avevo solo 9 anni quando è morto, ma mio padre ci portava spessissimo a Sotto il Monte e ho dei bei ricordi di ciò che il mio papà mi ha raccontato del Papa Buono. Lo vedevo sempre sorridere ai bambini e rivedendo i luoghi della sua infanzia lo sentivo molto vicino a me.</div>
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Paolo VI l'ho sempre visto austero e per questo mi era un po' distante, è stato il Papa della mia giovinezza, purtroppo ho iniziato a conoscerlo un po' di più solo negli ultimi anni del suo pontificato, grazie ad un altro "padre" che me lo ha fatto conoscere ed apprezzare: don Luigi Giussani. Di Paolo VI ricordo in particolare ciò che confessò all'amico Guitton. Iniziavano tempi duri e Paolo VI avvertiva che qualcuno operava contro la realtà storica della Chiesa, quasi schiacciandola, ma proprio questa percezione rendeva evidente e rinnovava in lui la forza dell'azione del Signore presente anche in un «piccolo gregge» a Lui fedele: la comunità cristiana, nata per l’energia dello Spirito di Cristo risorto e unita intorno a Pietro e ai successori degli Apostoli. </div>
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<i>«C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede… Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominante un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia»</i> (J.Guitton, Paolo VI segreto).</div>
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Ora non vorrei trasformare questo post in un post di miei ricordi, forse sarà l'effetto dei sessant'anni da poco compiuti, perciò sui due Papi che più amo e ho amato più di tutti, dirò molto poco al momento, anzi pochissimo.</div>
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Per la mia storia personale Giovanni Paolo II è stato il Papa che mi ha portato alla consapevolezza dell'esser cristiana, è e sarà sempre il mio Papa, il Papa che amo più di tutti, il Papa che sapeva affascinare noi giovani con le sue parole e con il suo sorriso. Dedicherò a lui altri post.</div>
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Benedetto XVI è il Papa che ha cementificato la mia fede, l'ho conosciuto pian piano, passo dopo passo, discorso dopo discorso, lettera enciclica, omelia o quant'altro. Introducendomi nella sua conoscenza, ho iniziato anche ad amare la sua discrezione, la sua riservatezza il suo amore alla Bellezza, è sì perché in lui tutto rimandava a Gesù. A lui devo lo sguardo in ogni cosa alla vera Bellezza.</div>
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Sto scoprendo ora, sempre pian piano come una lumachina, il ciclone umano di Papa Francesco. Mi sbalordisce ogni giorno che passa, non lascia neppure il tempo di sedimentare lo stupore che già fà riaccadere altro.</div>
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Mi sono decisa a non aspettare, e per approfondire la sua conoscenza, oggi ho letto finalmente per intero l'intervista che Antonio Spataro gli fece in agosto. Non dico altro di lui, solo che da adesso in poi non potrò non amarlo con la stessa affezione con cui ho amato i suoi predecessori.</div>
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Vi riporto qui lo stralcio in cui parla della vocazione di Matteo del Caravaggio, ma vi consiglio caldamente di leggere tutta l'intervista anche se un po' lunga.<br />
La trovate cliccando <a href="http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/september/documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro_it.html">qui </a></div>
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<b>Chi è Jorge Mario Bergoglio?</b></div>
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Ho la domanda pronta, ma decido di non seguire lo schema che mi ero prefisso, e gli chiedo un po’ a bruciapelo: «Chi è Jorge Mario Bergoglio?». Il Papa mi fissa in silenzio. Gli chiedo se è una domanda che è lecito porgli... Lui fa cenno di accettare la domanda e mi dice: «non so quale possa essere la definizione più giusta... Io sono un peccatore. Questa è la definizione più giusta. E non è un modo di dire, un genere letterario. Sono un peccatore». Il Papa continua a riflettere, compreso, come se non si aspettasse quella domanda, come se fosse costretto a una riflessione ulteriore. «Sì, posso forse dire che sono un po’ furbo, so muovermi, ma è vero che sono anche un po’ ingenuo. Sì, ma la sintesi migliore, quella che mi viene più da dentro e che sento più vera, è proprio questa: “sono un peccatore al quale il Signore ha guardato”». E ripete: «io sono uno che è guardato dal Signore. Il mio motto Miserando atque eligendo l’ho sentito sempre come molto vero per me».</div>
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Il motto di Papa Francesco è tratto dalle Omelie di san Beda il Venerabile, il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di san Matteo, scrive: «Vide Gesù un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi». E aggiunge: «il gerundio latino miserando mi sembra intraducibile sia in italiano sia in spagnolo. A me piace tradurlo con un altro gerundio che non esiste: misericordiando».</div>
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Papa Francesco continua nella sua riflessione e mi dice, facendo un salto di cui sul momento non comprendo il senso: «Io non conosco Roma. Conosco poche cose. Tra queste Santa Maria Maggiore: ci andavo sempre». Rido e gli dico: «lo abbiamo capito tutti molto bene, Santo Padre!». «Ecco, sì — prosegue il Papa — conosco Santa Maria Maggiore, San Pietro... ma venendo a Roma ho sempre abitato in via della Scrofa. Da lì visitavo spesso la chiesa di San Luigi dei Francesi, e lì andavo a contemplare il quadro della vocazione di san Matteo di Caravaggio». Comincio a intuire cosa il Papa vuole dirmi.</div>
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«Quel dito di Gesù così... verso Matteo. Così sono io. Così mi sento. Come Matteo». E qui il Papa si fa deciso, come se avesse colto l’immagine di sé che andava cercando: «È il gesto di Matteo che mi colpisce: afferra i suoi soldi, come a dire: “no, non me! No, questi soldi sono miei!”. Ecco, questo sono io: “un peccatore al quale il Signore ha rivolto i suoi occhi”. E questo è quel che ho detto quando mi hanno chiesto se accettavo la mia elezione a Pontefice». Quindi sussurra: «Peccator sum, sed super misericordia et infinita patientia Domini nostri Jesu Christi confisus et in spiritu penitentiae accepto».</div>
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Tratto dall'ntervista di Antonio Spataro a Papa Francesco, 19 agosto 2013</div>
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Gracietehttp://www.blogger.com/profile/06405877903376015297noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-580959415654497695.post-82725177941290527792013-10-12T12:00:00.000+02:002013-10-14T00:17:23.377+02:00La solitudine degli anziani in un cortometraggio<br />
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<i>"Il gioco di Geri"</i> di Jan Pinkava fu realizzato dalla Pixar nel 1997, l'autore, per questo breve cortometraggio di soli 4 minuti, vinse l'Oscar per il miglior cortometraggio animato.<br />
Con sottile ironia ci richiama al problema della solitudine che affligge sempre di più i nostri anziani, parla da solo, dovete vederlo assolutamente, non aggiungo altro, se volete ne parliamo poi nei commenti, l'unica cosa che ci tengo a dire è che non sono d'accordo con You Tube che lo ha rinominato Elogio alla follia, mi verrebbe da chiedere: che cos'è la normalità?<br />
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