Vincent Van Gogh - Notte stellata sul Rodano - particolare (Musée d’Orsay, Parigi)

29 maggio 2011

Canti popolari russi

Ieri sera ho ascoltato un concerto di canti popolari russi, ho ancora negli occhi e nel cuore la bellezza di quella triste melodia, è stata un'occasione inaspettata e non prevista ringrazio chi mi ha invitato.
Vi segnalo l'acquisto di un bellissimo cd che spesso ascolto

Spirto Gentil, n. 4 - Canti popolari russi


Spirto Gentil, n. 4 - Canti popolari russi vol. 1


I canti popolari russi appartengono a una tradizione la cui origine si perde nella notte dei tempi anche se le prime raccolte manoscritte risalgono al XVII secolo: questo divario non deve stupirci considerando il fatto che per tanti secoli tale vastissimo patrimonio è stato tramandato di padre in figlio attraverso la sola memoria, personale e collettiva.
Il canto ha da sempre accompagnato ogni gesto del popolo russo, da quello più umile e consuetudinario, come il lavoro dei campi, agli avvenimenti solenni della sua vita, come le nozze o i funerali. Attraverso il canto venivano espressi sinteticamente lo stupore, la paura, le speranze dell'uomo di fronte al mistero della realtà: tutto questo fascio di attese assunse, nei tempi pagani, caratteristiche ancestrali, magiche, mitologiche.
L'arrivo dell'annuncio cristiano (X secolo) non distrusse i tentativi precedenti, ma valorizzò la tradizione e propose un rapporto nuovo con il Mistero.(...).
La musica dei canti popolari russi riveste i testi spalancandone gli orizzonti e introducendo spesso elementi contrastanti: in questo modo emerge, anche in argomenti di per sé banali, una profondità impensata. Per questo, canti dal contenuto triste possono presentare un ritmo energico, vivace e una melodia agile che fanno guardare alle vicende dolorose con rassegnazione o con un sorriso, e viceversa, canti dal contenuto allegro hanno spesso una melodia malinconica e un ritmo lento, invitando a meditare sulla fugacità delle cose.
Le melodie, soprattutto dei canti solistici, hanno un'estensione notevole, sfruttano gli intervalli ampi, riportando alla mente la vastità dei paesaggi russi che si aprono su sterminati orizzonti: lo sguardo, invitato ad affondare nella loro profondità sconfinata, è introdotto nel presentimento della misteriosità del reale, nella nostalgia d'Infinito.(...)

28 maggio 2011

Un punto rosso alla Puerta del Sol

Migliaia di persone, ogni sera, riempiono la piazza-simbolo di Madrid. Sono gli "indignados": un fenomeno che interroga gli analisti. E noi. Perché è «un invitato a sorpresa» che spiazza la politica. E smuove la routine di ciascuno.
In università, un gruppo di amici esce dalla lezione e si dà appuntamento alla Puerta del Sol. Il giorno dopo non tornano nemmeno a lezione. La gente che cambia canale quando si parla di elezioni adesso vuole essere informata su quello che succede a Madrid. L’agenda politica cambia: tutti devono dire qualcosa su questo fenomeno così complesso. Finalmente molti trovano uno sfogo alla loro insoddisfazione. Valido o no. E guardano con simpatia a questo avvenimento, che esprime qualcosa già di per sé. E tutte le sere la piazza si riempie. Sta succedendo qualcosa. "Siamo protagonisti della storia", dice qualche cartello. E chi non vuol essere protagonista? Chi non desidera che una novità, una sorpresa entri nella sua vita? In sintesi: chi non desidera essere felice, uscire dalla routine, respirare un po’ d’aria fresca?
foto Icaro di Henri Matisse
Dice, opportunamente, il manifesto che Comunione e Liberazione ha pubblicato prima delle elezioni comunali e regionali autonome: «Gran parte del malessere sociale, in questo periodo di crisi, ha a che vedere con questa censura del desiderio infinito che ci costituisce. Quando i desideri e i bisogni reali delle persone sono estromessi dal dibattito pubblico, cresce l’ideologia. E genera violenza, per quanto tacita».
In questa campagna elettorale è subentrato un fattore che non era previsto, un invitato a sorpresa: il “desiderio illimitato di realizzazione che è parte di noi”, che Matisse ha genialmente rappresentato come un punto rosso all’altezza del cuore del suo Icaro. I politici non lo capiscono. Sono inquieti. Come molta gente perbene e conformista...

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di Ignacio Carbajosa, tratto da [Tracce.it] 25 maggio 2011