Vincent Van Gogh - Notte stellata sul Rodano - particolare (Musée d’Orsay, Parigi)

18 marzo 2011

11 marzo 2011 il terremoto in Giappone



Il nucleare, per parlar d'altro.

Un numero imprecisato di vittime. Un fragore che inghiotte città, vite, speranze. Uno spettacolo tremendo della nostra piccolezza. Una lezione che gli antichi e i nuovi saggi ci ripetono, in opere profonde di filosofia, in bellezze strazianti di poesie e fino in proverbi popolari: siamo qui provvisori, siamo "quasi" niente come diceva Leopardi.
Sgomento che può indurre a due atteggiamenti: disperazione o senso religioso dell'esistenza. Rifiuto della vita come bene o senso del mistero.
E invece si mettono tutti a parlar d'altro. Del nucleare. Come se fossero tutti ingegneri. Tutti, giornalisti, opinionisti, baristi, politici... Non che il problema non sia serio, e anche strumentalizzato. Ma così si è trovata nel grande disagio la via per uscire, per distrarsi, per parlar d'altro. Per non guardare in faccia la nostra piccolezza, e che cosa questa chiede alla nostra coscienza normale. Si è preferito ancora una volta la distrazione.

di Davide Rondoni, tratto da clanDestino Zoom numero 382 - 16 Marzo 2011

2 commenti:

  1. Il più gratificante è vedere che stanno praticando la carità con l'altro. E 'un peccato che questo sia il meno importante per le notizie.
    Uniti nella preghiera per tutto il popolo Giapponese. Abracci

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  2. Sì Angelo è l'unica cosa che possiamo fare per il popolo giapponese: pregare.

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