Vincent Van Gogh - Notte stellata sul Rodano - particolare (Musée d’Orsay, Parigi)

15 giugno 2011

Lasagne leggere ricotta e zucchine

E' proprio vero che si gusta prima con gli occhi che con il palato, date un occhiata a Fiordirosmarino, un nuovo sito che ho appena scoperto, vi propongo una ricetta trovata li.


Ingredienti per 6 persone

  • 250 g di lasagne fresche
  • 200 g di zucchine
  • 10 fiori di zucca
  • Basilico
  • 200 g di ricotta  vaccina casalinga
  • ½ cipolla di Tropea
  • 250 g di mozzarella fior di latte
  • Parmigiano grattugiato
  • Sale alle erbe
  • Pepe
  • Olio evo
Per il sugo:
  • 1 piccola carota
  • ½ costa di sedano
  • ½ cipolla di Tropea
  • 500 g di passata di pomodoro (conserva casalinga)
  • Basilico
  • Olio evo
  • Sale
Preparare il sugo:
Soffriggere in poco olio il trito di carota, sedano e cipolla, aggiungere la passata di pomodoro, salare e cuocere per un'ora circa. Verso fine cottura profumare con il basilico.
Preparare le zucchine:
in una padella con due cucchiai di olio far appassire per un paio di minuti la cipolla affettata, aggiungere le zucchine tagliate a dadini, salare, pepare e cuocere per una decina di minuti. Aggiungere i fiori di zucca tagliati grossolanamente e il basilico spezzettato con le mani e continuare la cottura per uno o due minuti al massimo. 
Quando le zucchine saranno raffreddate completamente unirle alla ricotta. 
Assemblare:
Ungere una pirofila da forno con dell'olio, mettere un pò di sugo sul fondo e sistemare uno strato di lasagne, cospargere con un pò del composto di zucchine e ricotta, mozzarella tagliata a dadini, sugo e parmigiano. Continuare a strati fino ad esaurimento degli ingradienti. Terminare con sugo e parmigiano.
Coprire con carta alluminio e infornare a 200° per 30 minuti. Gli ultimi 5 minuti scoprire la pirofila per dorare la superficie.

03 giugno 2011

Sposati e sii sottomessa

"Sposati e sii sottomessa": una raccolta di lettere di amicizia sulla vocazione matrimoniale. Dietro al titolo provocatorio, tra tachipirina, smalto e lavoro, ci sono storie di «chi sta sotto e regge il mondo»

La copertina del libro.
Costanza Mirano
Sposati e sii sottomessa

Vallecchi, Firenze 2011
p. 258
12,50€ 





L'emancipazione per donne senza paura.
di Ines Maggiolini

tratto da [Tracce.it] 1 giugno 2011


Irritante. La prima sensazione, a leggere il titolo, è netta: mi fa innervosire. Almeno così accade a me, che ho detto sì, davanti a Dio, oltre venticinque anni fa. Sposati e sii sottomessa è quanto di più lontano vi possa essere, in tema di amore e matrimonio, dalla cultura dominante, ovvero da quella che ci è penetrata nei polmoni insieme con l’aria che respiriamo. È vero, il Vangelo, almeno una volta l’anno, ci ripropone il messaggio paolino sul matrimonio, ma gli stessi preti si esercitano a smussare, mitigare, diluire il cuore di questo messaggio. Invece Costanza Miriano fa l’esatto opposto e non a caso si rivolge a “donne senza paura”. Sì perché, superata l’irritazione iniziale, ci vuole del coraggio a scegliere la strada indicata dall’autrice. Per 248 pagine, sotto forma di lettere ad amiche ed amici, descrive la convenienza umana dell’obbedienza leale e generosa e della sottomissione nel matrimonio. Perché, spiega, «sotto si mette chi è più solido e resistente, perché è chi sta sotto che regge il mondo».
Non è né vuole essere una riflessione teologica, neppure un trattato sociologico: è solo un’amica che racconta verità scritte nel nostro cuore, anche se spesso trascurate e neglette. E cioè che maschio e femmina sono diversi, l’uno incarna la guida e l’autorità, lei il servizio e l’accoglienza, a cominciare dai figli che Dio vorrà concederle, che sposarsi significa iniziare un’avventura destinata alla felicità, ma non estranea alla fatica e al sacrificio, che la maternità è la prima vocazione, anche se non l’unica, della donna.
Riflessioni che spuntano fra un «dosaggio di Tachipirina» e l’insopprimibile «necessità di una cabina armadio», dallo smalto Chanel alla borsa all’ultima moda. In fondo è una nuova forma di emancipazione quella perseguita da Costanza Miriano, se è vero che emancipazione ha a che fare con libertà. E allora si giudicano i tempi e le condizioni di lavoro («si parla solo di aumentare gli asili nido, mai di politiche di vera flessibilità» o ancora «servono dei cospicui assegni familiari, o il famoso quoziente»), la scuola e l’emergenza educativa, il rapporto fra carriera e potere («una donna è accogliente e il comando ha altre logiche»).
La fede, la dottrina cristiana sul matrimonio si vivificano nell’esperienza quotidiana, tanto da poter dire all’amica Margherita: «È Luigi la via che Dio ha scelto per amarti, ed è lui la tua via per il cielo… La nostra vocazione, qualunque sia, è sempre per farci felici».