Vincent Van Gogh - Notte stellata sul Rodano - particolare (Musée d’Orsay, Parigi)

18 aprile 2009

Vuoi fare la carità? Prima chiedi il permesso e paga le tasse!

Sono rimasta molto colpita nel leggere questa notizia.
In molti casi ho sentito dire che la burocrazia sfiora l'assurdo, ebbene, questo penso sia uno tra gli esempi emblematici di come lo Stato non solo non sostiene chi è nel bisogno, ma mette i bastoni tra le ruote a chi vuol far del bene a sue spese.
Ma le leggi non sono nate per vivere nel giusto regolamentando e normando con il solo fine di aiutarci nella nostra convivenza quotidiana?
A quanto pare non è così, la Giustizia con la "G" maiuscola sembra funzionare come uno spremiagrumi, vedi il caso di Eluana che per legge ne è stata decretata la morte togliendole acqua e cibo, o come in questo caso, dove anche un gesto di generosità viene tassato. Il post forse dovevo titolarlo con "date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio".

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Multato il ristoratore che da il bollito a 1 euro.
di Andrea Rossi tratto da [lastampa.it] 16 aprile 09

Il cartello giallo è ancora piazzato in corso Belgio. Compare ogni mattina e sparisce ogni sera quando il quartiere se ne va a dormire, il ristorante chiude e non c’è più nessuno che abbia bisogno di mangiare. Il signor Mario sposta l’insegna nell’ingresso del suo ristorante, abbassa la serranda, chiude tutto e gli scappa un sorriso amaro. «Ancora sessanta giorni». E poi? «Se le cose non cambiano, non lo espongo più e la chiudiamo qui».

La chiudiamo qui perché al signor Mario hanno chiesto di pagare per fare beneficenza. Meglio, l’hanno multato perché dava una mano a chi è in difficoltà senza aver chiesto il permesso. E soprattutto senza aver versato la tassa per ottenere l’autorizzazione a pubblicizzare la sua iniziativa.

E poiché che la bacheca che segnala il bollito misto a un euro per chi ha la pensione minima occupa una fetta di suolo pubblico, non pagando il signor Mario ha violato la legge. E adesso deve pagare una multa di quasi 400 euro.

Nella Torino con l’acqua alla gola, i posti di lavoro che vanno in fumo, le pensioni che non bastano mai e le nuove povertà che s’affacciano, c’è un ristoratore che a marzo dell’anno scorso - ben prima che la crisi esplodesse - s’era messo a regalare porzioni di bollito a chi non aveva di che campare. Per evitare che la legge si mettesse di traverso le vendeva al prezzo simbolico di un euro per due porzioni. E ogni sera dieci, quindici, anche venti persone - gente del quartiere e non solo, uomini e donne da 400 euro al mese di pensione - si mettevano in coda e ritiravano la loro parte.
Così per tredici mesi. «Finché un mattino, qualche giorno fa, è entrato un vigile. Mi ha detto che era arrivato un esposto scritto e avevano dovuto intervenire. E’ rimasto cinque minuti a compilare il verbale. Io lo guardavo negli occhi e capivo che non era colpa sua. Però è andata così».

E’ andata che l’hanno multato: 389 euro per aver esposto a pochi passi dal suo esercizio, sul marciapiede, una bacheca mobile per pubblicizzare non il ristorante, ma solo l’iniziativa: il «bollito misto solidale». E’ scritto proprio così, sul verbale: il signor Mario avrebbe agito «senza la prevista autorizzazione e senza aver corrisposto il relativo canone».

E adesso Mario Sasso, 63 anni, due ristoranti (uno, quello «incriminato», in via Cigliano, l’altro in collina) e un’impresa che si occupa di prodotti per l’edilizia, non sa a chi dire grazie.
Di sicuro non ai vigili. «Non potevano fare diversamente. Erano mortificati, ma avevano ricevuto un esposto scritto ed erano costretti a intervenire». Di più: come spiega l’assessore alla Polizia municipale Beppe Borgogno, i civich «hanno solo applicato un regolamento dell’ufficio Tributi».

Sulla carta non fa una piega. C’è una legge, qualcuno (cui certamente fa difetto il buon cuore) ha segnalato un’infrazione e chi di dovere ha provveduto. Solo che a volte la burocrazia fa a pugni con il buon senso. E stavolta ha strapazzato l’altruismo. «Ho sessanta giorni di tempo: se tolgo il cartello tanti penseranno che l’iniziativa s’è esaurita e non si presenteranno più. Ma, per tenerlo, devo pagare 389 euro. E non mi sembra giusto».

Fine della storia? Forse no. L’assessore Borgogno ieri si è messo al lavoro. Con il comandante dei vigili Famigli sta studiando una soluzione. Chissà che, per una volta, la burocrazia esca con le ossa rotte.

2 commenti:

  1. avrà dato fastidio a qualcuno ... a me questo colpisce più che la legge che è spesso miope, che ci sia stato qualcuno tanto infastidito da "perdere" il tempo di fare un esposto!!!

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  2. è solo stupida e invidiosa grettezza umana

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